Il 10 marzo scorso il Gruppo Scout Agesci Avellino 1 aveva festeggiato lo storico traguardo dei 70 anni di vita; solo pochi giorni dopo, il 28 marzo, il sorriso ha ceduto il posto alla commozione in occasione delle esequie di Gianni Sabatino, storico e amatissimo Capo Gruppo del Gruppo Scout Agesci Avellino 1, spentosi improvvisamente dopo un malore che lo ha colto nel Campo affidato agli Scout ad Aiello del Sabato.
Dopo l’improvvisa scomparsa di Gianni Sabatino, Capo Gruppo degli Scout Agesci Avellino 1, è vivo il cordoglio per il “Grande Lupo” che ha educato per mezzo secolo tante generazioni di avellinesi che lo ricordano con enorme commozione.
“Il servizio non è solo per il tempo libero. Il servizio dev’essere un atteggiamento della vita che trova modi per esprimersi concretamente in ogni momento”, così scriveva il padre dello scoutismo Baden Powell e Gianni Sabatino ha certamente incarnato lo spirito del fondatore come dimostra l’immenso cordoglio seguito alla sua improvvisa scomparsa e diffusosi in un lampo sulle bacheche dei social network in un frenetico tam-tam che dimostra, se mai ve ne fosse bisogno, quanto fosse amato il “vecchio lupo”.
“Questi sono i giorni più tristi dell’Avellino 1 – scrive, infatti, sulla pagina Facebook il Gruppo Avellino 1 – li viviamo insieme e ringraziamo tutti quelli che ci sono vicini. Li viviamo insieme nel ricordo, nella Fede, nella certezza di far parte di qualcosa che è più grande di noi, di un Gruppo che è più grande di ciascun membro e tutto questo lo dobbiamo soprattutto al suo insegnamento, alla sua testimonianza, alla sua vita. Gianni, ti amiamo e ti abbiamo amato, hai sempre trovato il posto giusto nelle nostre vite con l’umiltà e con la forza che soltanto gli Uomini Veri possono avere. Sei la bellezza, i quattro punti di Baden Powell, tutto lo scoutismo messi insieme e abbiamo il coraggio di urlarlo. Non sono stati l’età, il passare degli anni, la tecnologia a fermare il tuo Amore: Grande Capo Squadriglia negli anni quaranta Enorme Capo Gruppo nel 2015. Giovani di decine di generazioni a testa alta e col cuore gonfio pregano per te in questi giorni e noi con loro ringraziamo Dio per averci donato un uomo della tua statura. Andremo avanti, con più forza, moltiplicando l’impegno, con determinazione instancabile, con cuore sereno: grazie a TE! Ma ora riposa in pace Lupo, la tua prospettiva è dall’Altissimo dei cieli. Noi qua, con Sant’Agostino, lo sappiamo o lo sapremo che “Tanto la morte non è niente, noi saremo sempre noi e tu sarai sempre tu. Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo saremo ancora, ti chiameremo con il tuo nome e proveremo a non cambiare tono di voce, a non essere solenni, tristi. Continueremo a ridere di quello che ci faceva ridere. Pregheremo, sorrideremo e ti penseremo. Siamo certi che ritroveremo il tuo cuore e la sua tenerezza purificata. Proviamo ad asciugare le nostre lacrime, ti amiamo e il nostro sorriso sarà la tua pace”. Buona Caccia, Buon Sentiero e Buona Strada Gianni!”.
Un’autentica folla ha seguito le esequie svoltesi sabato 28 presso la Chiesa del Cuore Immacolato di Maria che era anche la sede di Avellino 1; tanti gli scout di ieri e di oggi, gli amici, i genitori di intere generazioni di Lupetti e Coccinelle che hanno voluto partecipare a un commiato che, per chi ha fede, è un “arrivederci”.
Tra questi Francesco “Bubba” Francesco Iandolo, referente irpino di “Libera” e Capo della Branca RS del Gruppo Avellino 1, lo stesso di Sabatino.
“Gianni era generoso, di una generosità autentica. – ricorda Francesco – Da quando era diventato scout, più di mezzo secolo fa e probabilmente anche prima, le parole di quella Promessa Scout che aveva recitato non se l’era più scucite di dosso. Come l’uniforme che indossava con orgoglio, ma l’orgoglio più grande era incontrare i tanti lupetti che erano passati sotto la sua ala protettiva, così come quei tanti giovani scout che aveva visto dormire in tenda, scalare montagne, provare fatica e cantare allegramente attorno al fuoco. Era orgoglioso di incontrare chi lupetto o scout non era più da qualche tempo e di raccontarsi pezzi di vite trascorsi, ma era ancora più orgoglioso di vedere quelli che ancora oggi erano i suoi lupetti e i suoi scout. Si, perché “una volta scout per sempre scout” può sembrare uno slogan vuoto, per lui invece era la realtà, lui scout lo era ancora ed era un dono per tutti noi. Non si lasciava fermare dagli anni che passavano perché la sua energia e la sua tenacia lo portavano a sognare e realizzare sempre nuove imprese. Quelle imprese che stavamo progettando anche in questo periodo. Il nostro gruppo compie 70 anni, molti dei quali Gianni (mentre non era impegnato ad aprire altri gruppi in giro per l’Italia), ha vissuto e ha contributo a scrivere le più belle pagine di storia. Stavamo progettando insieme i festeggiamenti del nostro compleanno, il campo di gruppo, che ci avrebbe visto ancora una volta “camminare” insieme. Lui che aveva preso quel bosco ad Aiello e insieme ai suoi tanti ragazzi l’aveva fatto diventare un gioiello. Lui che da buon capo si metteva sempre al fianco e mai davanti. Lui che, anche se ci manca, già non lascia un vuoto perché quello che ha fatto e quello che già sognavamo di fare sarà il modo in cui colmeremo la sua assenza fisica”.
Baden Powell diceva che il vero modo di essere felici è di procurare felicità agli altri; gli sguardi smarriti, gli occhi lucidi e le lacrime hanno dimostrato, anche a chi non lo conosceva, che Gianni Sabatino di felicità agli altri ne ha data tanto.
Ce lo conferma anche uno Scout d’annata, Massimo De Vinco, oggi affermato medico e padre di due giovani scout che proseguono la tradizione di famiglia, già Capo Reparto nel gruppo Avellino 1. “Gianni Sabatino è stato un autentico modello di coerenza – dice Massimo De Vinco – sapienza e competenza per diverse generazioni di giovani scout avellinesi che oggi, numerosi, fieramente ma con profondo dolore lo hanno accompagnato nella sua ultima route. Ha incarnato forza e umiltà, tenacia e gentilezza, bellezza e concretezza, mostrando a chiunque lo incontrasse, senza orpelli cos’è il vero scoutismo. Né l’età, né l’avanzare della tecnologia lo hanno fermato, tanto che nel 2006 tutta la famiglia scout ha festeggiato il 50° anniversario della sua appartenenza allo scoutismo. Quest’anno era Capo Gruppo di tutto il gruppo Avellino 1, presso la parrocchia del Cuore Immacolato, quindi esercitava ancora attivamente la sua funzione di mentore, guida, padre, maestro per tanti ragazzi che oggi, anche se sentono di dover raccogliere il testimone, sentono fortemente la sua assenza”.
Un esempio di vita, dunque, di una vita spesa al servizio dei valori educativi e dei giovani, di un entusiasmo travolgente e di un impegno che ha saputo mantenere intatta la freschezza per cinquanta anni, attraversando cambiamenti storico-sociali epocali ma mantenendo sempre intatta la passione per uno stile di vita, quello degli Scout, improntato alla solidarietà per l’uomo e all’amore per la natura.
Molto toccante anche il messaggio postato su Facebook da Ortensia Ferrara, giornalista avellinese in forza all’Ufficio stampa dell’Arci a Roma: “Mi hai detto più volte di sentirti un mio fratello maggiore, per me sei stato un padre, che mi ha incoraggiato, sostenuto, fatto dare il meglio di me, sempre. Qualche volta mi hai fatto arrabbiare per la tua testardaggine, mi hai fatto ridere con le tue evoluzioni tecnologiche e le mail da casa_sabatino che si perdevano chissà dove. Hai sempre dimostrato grande stima in me quando mi passavi i tuoi appunti, ‘da correggere per favore’ prima di un discorso importante. Come un padre mi hai sgridato, l’ultima volta appena pochi mesi fa; ti sei confidato quando ti sentivi stanco e abbattuto. Ma più di tutto mi hai fatto amare lo scautismo, l’impegno, il dare senza chiedere in cambio, il tutto sempre con il gioco, danzando e cantando. Hai cresciuto intere generazioni di ragazzi che oggi sono adulti, professionisti, uomini e donne responsabili, e li hai amati uno per uno, come amavi quella nostra base scout da dove ieri te ne sei andato. Oggi voglio dirtelo io, e forse non l’ho fatto abbastanza, ma sono io ad essere onorata per aver condiviso con te in questi ultimi anni la responsabilità da capogruppo, di essere diventata una tua pari, di aver conquistato la tua fiducia.
Ma è brutto dover diventare adulti se non si può più condividere il percorso insieme. Ora il tuo sguardo severo ma buono mi accompagnerà sempre.
Buona strada vecchio lupo solitario, buona strada papà Gianni”.
Un’esperienza, quella degli scout, che sa unire le generazioni, come dimostrano le parole di Andrea e Daniele, figli di Massimo De Vinco ed entrambi in Avellino 1 con Gianni Sabatino, “Noi siamo come nani sulle spalle dei giganti, così che possiamo vedere più cose di loro è più lontane, non certo per l’acume della vista, ma perché siamo sollevati dalla statura dei giganti… arrivederci grande gigante buono, siamo tutti sulle tue spalle”.
Le foto sono di F. Ricciardelli
[ot-gallery url=”https://www.irpinianews.it/gallery/giannisabatino/”]