Gambardella: “Tante soddisfazioni, ma anche due grossi rimpianti. Avellino è una città ricca di idee”

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Marco Imbimbo – L’amministrazione Foti volge al termine ed è tempo di bilanci anche per gli assessori, a cominciare da Bruno Gambardella che ha guidato la Cultura, Politiche Giovanili e Istruzione. Un bilancio fatto di grosse soddisfazioni, ma anche due rimpianti che riguardano Eliseo e Villa Amendola. Non mancano i consigli a chi verrà dopo di lui. Intanto nei giorni scorsi è scaduta la manifestazione d’interessi per il prossimo cartellone estivo, ma si tratta di un lavoro che andrà tutto nelle mani del suo successore.

«Non mi occuperò io dell’organizzazione del cartellone estivo – annuncia. L’avviso per la ricerca di artisti e proposte è stata solo un’iniziativa di cortesia nei riguardi di chi verrà. In questa situazione di vacatio non mi metto io a decidere chi deve esibirsi o meno. Ovviamente una manifestazione d’interessi può anche essere ignorata, non rappresenta un obbligo. Formalmente sono ancora in carica, ma da un punto di vista istituzionale e politico sarebbe inopportuno da parte prima prendere delle decisioni sul cartellone estivo».

Tracciando un bilancio del suo assessorato che ormai volge al termine, Gambardella individua quelle iniziative di cui va maggiormente fiero. «Sono molto contento del rapporto che sono riuscito ad instaurare con le associazioni, non tramite sovvenzioni a pioggia o regalie – precisa Gambardella. Hanno proposto molte iniziative importanti per la città e posso garantire che hanno avuto molto di meno di quel che hanno dato. Per me è stato molto bello poter confrontarmi con questa parte di città che fa cultura, spettacolo, intrattenimento. Anche in maniera gratuita».

Non nasconde le difficoltà incontrate sul suo cammino, non solo da un punto di vista amministrativo. «L’esperienza come assessore è stata anche faticosa, inutile negarlo, tra la situazione politica che si è venuta a creare in questi anni e la mancanza di fondi – ammette Gambardella. Ma credo che abbiamo lasciato una traccia per chi la vorrà seguire. Come quella di puntare pochi eventi ma di qualità che possono in qualche modo organizzare le attività di una piccola città».

Eventi che rispondono al nome del Laceno D’Oro, il Borgo dei Filosofi, la rassegna teatrale sull’inclusione sociale. «Vicino a queste iniziative se ne possono aggiungere altre che possono caratterizzare l’estate – spiega l’assessore. Ora che è stata sistemata la terrazza del teatro “Gesualdo” si potrebbero organizzare lì delle iniziative. Inoltre bisogna incoraggiare e sostenere quanto più è possibile l’attività delle associazioni».

Nel settore delle “Politiche giovanili” c’è stata l’esperienza del Forum dei Giovani, la prima per Avellino. «Sicuramente va migliorata, non a caso la proposta di riforma è già agli atti. Il forum si deve aggiornare e adeguare ai tempi, ma è stato uno strumento di partecipazione molto utile e positivo per la città». E, grazie anche la Forum, c’è un’altra iniziativa di cui Gambardella va molto fiero: «Per me è stata un’enorme soddisfazione il successo al bando di “benessere giovani”. Il progetto verrà realizzato nella Casina del Principe, che vive in uno stato di abbandono, ma che diventerà luogo di creazione di start up e di aggregazione».

Gambardella, però, in quanto assessore con delega anche alla Pubblica Istruzione, rivolge un messaggio anche ai suoi compagni di viaggio in questo settore. «Ringrazio di tutto cuore i dirigenti scolastici che sono sempre stati molto collaborativi, hanno cercato il contatto istituzionale con l’assessorato, spesso anche ponendomi questioni non di mia competenza. Però abbiamo sempre avuto un rapporto molto franco e utile».

Non è tutto, però, è filato per il verso giusto, come ammette Gambardella che individua anche quelli che sono i suoi più grandi rimpianti, tra cui «non aver potuto vedere il Laceno D’Oro dentro all’Eliseo. Precisiamo che la struttura non era competenza del mio ufficio, ma insieme all’assessore Valentino me ne sono occupato per risolvere tutti quei piccoli o grandi problemi che c’erano». A questo rimpianto se ne aggiunge un altro: «Non aver aperto la pinacoteca a Villa Amendola. Abbiamo sistemato un po’ di cose, ma non siamo riusciti in tempo ad aprire il secondo piano al museo di arte moderna, però chi verrà dopo potrà proseguire su questo percorso, se vorrà».

Al suo successore, Gambardella, rivolge dei suggerimenti: «Ascoltare molto la città, non chiudersi nell’assessorato e stare molto tra la gente, ma non in senso populista, bensì ascoltare chi vive la città e fa attività culturali – spiega. Ho sempre detto che l’assessore alla Cultura è un facilitatore, un canalizzatore delle energie che ci sono in città, ma anche in provincia. Avellino è ricchissima di idee, persone per bene che hanno bisogno solo di qualcuno che le ascolti e le organizzi».