Il crollo della Berté potrebbe essere tutt’altro che un caso sporadico. In Italia, infatti, sono 200 le gallerie autostradali a rischio, di cui 105 sulla rete in concessione ad Autostrade per l’Italia e 90 ad altre società.
Il dossier, pubblicato questa mattina sui quotidiani nazionali, tra cui La Stampa e Repubblica, è stato elaborato dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, organo tecnico del Ministero delle Infrastrutture, e inviato alla direzione del Mit, ad Aspi, ai Vigili del Fuoco e a tutti i Provveditorati dell’Opere Pubbliche. Il fascicolo emerge dall’inchiesta della Procura di Genova proprio dopo il crollo di una parte del soffitto della galleria dell’A26, che solo per un caso fortuito non ha causato vittime. L’inchiesta, al momento contro ignoti con l’ipotesi di reato di crollo colposo, potrebbe allargarsi a macchia d’olio, scatenando un nuovo ciclone giudiziario che potrebbe abbattersi sulla società del gruppo Atlantia, già sotto inchiesta per il crollo del Ponte Morandi, per i falsi report sulla sicurezza dei viadotti e per le indagini sulla mancata manutenzione portate avanti dalla Procura di Avellino.
L’elenco delle gallerie. Come detto sono oltre 200 quelle a rischio crollo in Italia. Presentano “pericoli di incidenti e crolli” e non rispettano le direttive europee: non hanno sistemi di sicurezza, vie di fuga, corsie di emergenza, sono soggetti a infiltrazioni di acqua. Non sarebbero, in pratica, adeguate alla direttiva Ue recepita dall’Italia nel 2006. Delle 105 infrastrutture a rischio gestite da Aspi, una decina si trovano tra Piemonte, Liguria ed Emilia Romagna. Sulla famosa A26 ci sarebbero la Turchino e la Mottarone. Poi la Coronata sulla A10, vicina al Ponte di Genova, sulla A12 la Veilino, la Monte Sperone e la Maddalena, sulla A7 la Genova-Milano Serravalle, la Monreale e la Monte Galletto, sulla A23 la Tarvisio e sulla A14 la Pedaso. Ma l’elenco è ancora molto lungo.
L’inchiesta-ter della Procura di Avellino. E sulla sicurezza delle gallerie, come su quella dei viadotti, la Procura di Avellino, diretta dal Procuratore capo Rosario Cantelmo, ci aveva visto giusto e prima di tutti. Già prima di Natale i magistrati che indagano sulla scarsa manutenzione delle barriere di oltre una trentina di viadotti tra l’A1, l’A14 e l’A16 avevano richiesto di acquisire i pareri espressi in relazione agli interventi ipotizzati da Autostrade sulla galleria “Montemiletto”, insistente sull’A16 Napoli-Canosa tra le uscite di Baiano e Benevento. Per il Procuratore Rosario Cantelmo e il sostituto Cecilia Annecchini vi sarebbero infatti gallerie non a norma, in quanto sprovviste di dotazioni impiantistiche minime prescritte per legge con conseguenti pregiudizi alla sicurezza della circolazione dei veicoli. I problemi della galleria “Montemiletto” sono noti all’Uit (Ufficio Ispettivo Territoriale), che l’ha inserita in un elenco delle criticità più rilevanti “ai fini della sicurezza stradale della rete Aspi”. Un documento in possesso della Procura di Avellino, che ha lanciato l’allarme sui tunnel autostradali.