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La versione di Pasquale Galdieri: mai minacciato il Procuratore

di AnFan – Pasquale Galdieri, arrestato nell’operazione che ha smantellato il Clan Partenio 2, attraverso il suo avvocato, Gaetano Aufiero, afferma di non aver mai minacciato il procuratore aggiunto di Avellino, Vincenzo D’Onofrio, né nessun altro magistrato. Dopo la pubblicazione di un’intercettazione raccolta proprio a casa di Galdieri.

L’avvocato Aufiero dice: “Questa mattina sono stato a colloquio con il mio assistito, per la prima volta dopo la pubblicazione della notizia delle presunte minacce al Magistrato dottor D’Onofrio, ed intendo chiarire che il Galdieri Pasquale non ha MAI minacciato né il Dott. D’Onofrio, né altri Magistrati. Pasquale Galdieri intende evidenziare di avere sempre manifestato il massimo rispetto nei confronti della Magistratura e degli Organi Investigativi e, in relazione ai fatti per i quali oggi è detenuto, attende con fiducia l’esito del giudizio del Tribunale del Riesame e del processo che sarà celebrato, ma, allo stesso tempo, respinge con forza l’attribuzione di condotte mai tenute ed in particolare l’aver minacciato un Magistrato”.

“Invero – continua – la notizia trapelata sugli organi di stampa e che ha suscitato diverse reazioni anche in campo istituzionale (in primis, quella, legittima, della A.N.M. Sezione di Avellino) è destituita di ogni fondamento fattuale e giuridico, in quanto, in realtà, mai alcuna minaccia risulta essere stata indirizzata al Dott. Vincenzo D’Onofrio da parte di Pasquale Galdieri. Peraltro, pur nella mia qualità di difensore di Galdieri, sarei stato il primo a manifestare ampia ed incondizionata solidarietà al dottor D’Onofrio, magistrato di grande spessore umano e professionale, se gli fossero state indirizzate minacce di alcun genere”.

Il legale si sofferma sull’intercettazione raccolta nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip, Maurizio Finamore: “In realtà, l’equivoco nasce da una conversazione ambientale il cui contenuto risulta essere stato oggetto di vero e proprio travisamento e, sul punto, ho già chiesto al competente Ufficio del P.M. della D.D.A. di Napoli il duplicato del supporto magnetico su cui è riversata la conversazione, riservandomi tutte le iniziative di legge all’esito della mia diretta e personale ascolto delle registrazioni”.

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