Da Avellino alla Columbia di New York, il cardiologo anti-diabete che sogna in grande

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Sei giovani scienziati italiani che si sono distinti per le loro ricerche negli Usa e in Canada sono stati premiati da ISSNAF, la fondazione che riunisce 4mila scienziati italiani che lavorano in Nord America. Hanno tra i trenta e i quarant’anni e provengono da tutta Italia, Paese che hanno deciso di lasciare per inseguire il sogno di una carriera nei centri di ricerca e nelle università d’eccellenza oltre l’oceano Atlantico. La premiazione è avvenuta lo scorso Ottobre all’ambasciata italiana a Washington. Uno di questi, Gaetano Santulli, è nato ad Avellino e ha studiato all’Università di Napoli.

Da Avellino alla Columbia University di New York, passando per gli studi a Napoli, con l’obiettivo di trovare nuove soluzioni per sconfiggere le malattie che interessano il cuore. A 36 anni Gaetano Santulli è un cardiologo che può vantare la citazione fra i Top Italian Scientists nella graduatoria curata da VIA-Academy, con oltre 100 pubblicazioni e un indice di Hirsch pari a 35, e più di 2700 citazioni. Santulli è il vincitore dell’Hogan Lovells Award in Medicine, Biosciences and Cognitive Science, promosso da ISSNAF, la fondazione che riunisce 4mila scienziati italiani che lavorano in Nord America. La premiazione si è tenuta durante l’evento annuale di ISSNAF, il 18 ottobre scorso presso l’ambasciata italiana a Washington. «Ho presentato una linea di ricerca – racconta – che individua nei flussi di calcio tra reticolo endoplasmatico e mitocondri un potenziale bersaglio per la cura di diverse malattie, dallo scompenso cardiaco al diabete».

Nato nel 1980 ad Avellino, si è laureato nel 2005 in medicina e chirurgia all’Università Federico II di Napoli, dove ha conseguito il dottorato. Ha poi ottenuto una borsa di studio post-dottorale alla Columbia University, e la specializzazione in cardiologia, summa cum laude, nel 2010. Il suo lavoro oggi è finanziato dal National Institutes of Health (NIH) e sta progettando l’inizio di una carriera indipendente. Ha maturato un’esperienza sia nella ricerca clinica che in quella di base, con un’attenzione particolare all’infarto, alle aritmie, all’ipertensione e al diabete.

«Non escludo il ritorno in Italia – confessa Gaetano Santulli – durante la mia permanenza negli USA ho creato numerose collaborazioni, anche con professionisti che lavorano in Italia. Ho ricevuto e sto ancora ricevendo interessanti proposte di lavoro da varie parti del mondo; deciderò il da farsi al momento opportuno».