VIDEO/ Gabrielli ad Avellino: “Donazioni fondamentali. Caso Abete? Abbiamo problemi più importanti”

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Pasquale Manganiello – Per la prima volta ad Avellino, il Capo della Polizia Franco Gabrielli ha visitato la città natale di un suo illustre predecessore, il compianto Antonio Manganelli, presenziando al convegno “Solidarietà ConDivisa”, organizzato stamane presso l’Azienda Ospedaliera “San Giuseppe Moscati”, dall’Associazione Donatorinati – Polizia di Stato Campania.

Moderati da Generoso Picone, caporedattore de “Il Mattino” di Avellino, sono intervenuti: il Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera “Moscati”, Angelo Percopo, il Presidente Nazionale dell’Associazione Nazionale Donatorinati, Claudio Saltari, il Presidente della sezione campana dell’Associazione, Rizieri Annunziata, Desirèe De Marco, protagonista e ispiratrice del Progetto Desirèe, e Nicola Cantore, Direttore dell’Unità Operativa di Ematologia dell’Azienda “Moscati”.

Presenti al convegno il sindaco di Avellino Paolo Foti, i consiglieri regionali Enzo Alaia e Carlo Iannace, il sindaco di Mercogliano Massimiliano Carullo, il comandante provinciale dei carabinieri Franco Di Pietro, il questore Luigi Botte, il vice capo della Polizia, Matteo Piantedosi, il Prefetto Carlo Sessa, l’ex questore di Avellino Maurizio Ficarra, il Comandante provinciale della Polizia Stradale Renato Alfano, il provveditore Rosa Grano, l’oncologo Cesare Gridelli, Gianluca Festa, Enzo De Luca e la presidente del Consiglio Regionale Rosetta D’Amelio.

DONAZIONI – Il tema della donazione riguarda tutte le comunità. Tutto quello che promuove la donazione va sottolineato e curato affinchè il messaggio arrivi a quanta più gente possibile.”

SICUREZZA AD AVELLINO – “Il tema della sicurezza mi riguarda personalmente. Ho una visione complessiva dei problemi, ogni territorio tende a sottolineare gli aspetti negativi. La provincia di Avellino non è tra i territori più insicuri del nostro Paese.”

CASO LUCA ABETE – “Nessun messaggio da dare a nessuno in particolare. Se c’è qualcuno che sbaglia credo che debba essere evidenziato come un errore singolo e non della categoria che rappresenta. Certo è che a volte è molto facile porre le persone in condizioni d’errore. Credo che a volte la prepotenza non sia solo da parte di chi pone in essere comportamenti che censuriamo: anche la capacità del mezzo mediatico di rendere virali certe cose si traduce in forme di prepotenze. Noi facciamo il nostro esame di coscienza, anche altri  facessero lo stesso. La mia scrivania è affollata di problemi molto seri tutti i giorni, la cosa a cui si faceva riferimento sta nella parte bassa del tabellone”.

FURBETTI DEL CARTELLINO – “La repressione dell’assenteismo ha una sua valenza ma questi comportamenti sono alimentati da un substrato culturale che ci porta a considerare che chi e’ furbo e’ piu’ figo degli altri. Adesso c’e’ il clamore ma invito a fare una verifica tra due o tre anni, quando quelle situazioni saranno dimenticate. Chi pone in essere quelle situazioni dovrebbe essere messo invece ai margini. Noi rappresentiamo il pronto soccorso e invece in questi casi bisognerebbe fare della medicina preventiva”.