Furto nell’ex Centro di Accoglienza: la Cassazione annulla le condanne

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SORBO SERPICO- Potrebbe chiudersi con un’assoluzione la vicenda giudiziaria nei confronti di Danilo e Gennaro Volzone, difesi dall’avvocato Gaetano Aufiero e Domenico Matarazzo, difeso dall’avvocato Roberto Romano, condannati in primo e secondo grado per la razzia all’interno dell’ex Centro di Accoglienza denominato Casa Serpico. Il condizionale è d’obbligo, visto che entrambi sono stati condannati a pene che si aggirano intorno ai due anni per il furto aggravato di una cucina e di elettrodomestici rimasti nella struttura e in primo grado era stata anche riconosciuta dal Collegio l’aggravante dello scasso, una finestra rotta per accedere ai locali da anni in disuso, contestazione caduta in Appello.
A rimescolare le carte ci hanno pensato i magistrati della V Sezione della Corte di Cassazione, accogliendo la richiesta di annullamento della sentenza di secondo grado del difensore dei Volzone, il penalista Gaetano Aufiero e quelli dell’avvocato Romano, che aveva ricevuto specifico mandato per impugnare la sentenza di Appello .

Per gli ermellini infatti sarà una nuova Sezione della Corte di Appello di Napoli a doversi esprimere sulla determinazione della pena. Questa ipotesi, in attesa delle motivazioni della sentenza, potrebbe cambiare anche in meglio per i due imputati. Per ora una ipotesi, considerato che l’impugnazione della difesa verteva su due motivi di ricorso essenzialmente. Il primo legato ad una questione chiave. Ai quattro imputati andava contestato il 624 bis , ovvero il furti in privata dimora o essendo un luogo di accessibilità pubblico come sostenuto dalla difesa, andava contestato esclusivamente il furto semplice ( 624 cp )? Molto probabile (ma per questo si dovrà attendere il deposito della motivazione) che i giudici di Via Cavour abbiano accolto proprio questa tesi. Anche perché l’altro motivo di ricorso si fondava su un’ipotesi che la contestazione dovesse essere di tentato furto, visto che l’otto febbraio 2021, quando i 4 imputati erano stati bloccati dai militari della Compagnia di Solofra in flagranza di reato, non avevano ancora compiuto il raid. Cosa succederà nel caso fosse stato accolto il primo motivo di ricorso?

La eventuale riqualificazione da furto in privata dimora a furto semplice e senza aggravanti determinerebbe la necessità di una querela di furto da parte della persona offesa e non sarebbe più un reato perseguibile d’ufficio, stando a quanto ha disposto la nuova norma della Cartabia. Per cui, considerati tempi e circostanze sarà importante capire se i giudici si sono espressi in particolare sul primo motivo di ricorso o meno. Una questione giuridica molto controversa quella del concetto di “privata dimora”, relativo prevalentemente alla abitazioni private, nato proprio per inasprire le condanne per i furti in appartamento, su cui negli anni scorsi c’è stata anche una sentenza delle Sezioni Unite. Ora si attendono le motivazioni.