Furbetti del cartellino all’Asl di Avellino, Castello e Belfiore ricostruiscono in Aula la vicenda

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Renato Spiniello – Seconda udienza a Palazzo di Giustizia a carico dei 33 imputati, tra medici, dirigenti, infermieri, impiegati amministrativi e operatori tecnici e ausiliari dell’Asl di via Degli Imbimbo, accusati a vario titolo di truffa aggravata e falsa attestazione di servizio, in quanto, secondo gli inquirenti, avrebbero timbrato i rispettivi cartellini anche quando non erano a lavoro. A giudizio, tra gli altri, anche l’ex assessore alle attività produttive del Comune di Avellino Arturo Iannaccone.

L’indagine, che ha riscontrato clamore mediatico anche a livello nazionale, risale al blitz della Squadra Mobile, guidata dall’allora Vicequestore Marcello Castello e coordinata dal Procuratore Rosario Cantelmo e dal sostituto Fabio Massimo Del Mauro, del 16 marzo 2016 negli uffici irpini dell’azienda sanitaria locale. In seguito dell’irruzione dei poliziotti 21 dipendenti furono sospesi dal servizio, l’indagine si è poi allargata fino all’individuazione dei 33 lavoratori oggi a processo.

A guidare allora la Squadra Mobile, come detto, il dirigente siracusano Marcello Castello, attualmente in servizio presso la Questura di Salerno, che tuttavia questa mattina dinanzi al giudice Pierpaolo Calabrese ha risposto alle domande del pm Fabio Massimo Del Mauro e degli avvocati difensori, tra cui Gaetano Aufiero, Stefano Vozella, Alberico Villani, Nello Pizza, Elisabetta Acone, Giovanna Perna e Benedetto Vittorio De Maio, ricostruendo in toto la vicenda.

Escusso, sempre in mattinata, anche l’ispettore superiore Giuseppe Belfiore, responsabile della sezione incaricata di svolgere le indagini. “Il periodo di copertura delle riprese video va dal 27 febbraio al 28 marzo 2015 – ha raccontato quest’ultimo in Aula – in tutto sono state posizionate tre telecamere attive h24 che riprendevano la macchina badgiatrice e tutti gli ingressi e le uscite, sia da lato di via Degli Imbimbo che da quello di via Capozzi. La copertura era totale e due assistenti capo visionavano in diretta le immagini che ovviamente venivano anche registrate. Eventuali comportamenti anomali venivano prima segnalati e poi, alla chiusura delle attività tecniche, si effettuavano i dovuti riscontri. E’ stato calcolato anche il danno erariale commesso da ogni singolo dipendente assenteista”.

I legali degli imputati si sono concentrati in particolare nel far emergere il mancato rilevamento di date e orari nelle immagini registrate dagli inquirenti, la possibilità di eventuali buchi nelle registrazioni dovuti a probabili malfunzionamenti, l’assenza di telecamere all’interno degli uffici dell’Asl e le modalità di identificazione dei dipendenti ritenuti assenteisti. Il dibattimento si aggiornerà al prossimo 16 gennaio.