Funerali di Stato dei tre caduti a Nassiriya: ‘Ciao… Capitano’

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Roma – E’ stato il giorno dell’ultimo saluto ai caduti di Nassirya. Un giorno indimenticabile e non facile da descrivere… dove il silenzio e le lacrime hanno scandito l’arrivo e l’ingresso delle tre bare avvolte dal Tricolore. Un silenzio doloroso rotto solo dal lungo applauso che la folla, accorsa in Piazza della Repubblica, ha tributato al Capitano Nicola Ciardelli e ai Marescialli Franco Lattanzio e Carlo Di Trizio al ‘loro’ passaggio… Intanto fuori dalla Basilica di Santa Maria degli Ageli, alle 10.00, ad attendere i tre eroi italiani c’erano i militari dell’Esercito con i paracadutisti della Folgore, la Brigata cui apparteneva Ciardelli, della Marina, dell’Aeronautica, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza e tante bandiere tricolore. Tra i familiari delle vittime la prima ad entrare e’ stata Giovanna, la vedova di Nicola Ciardelli, accompagnata dalla mamma dell’ Ufficiale ucciso e dagli altri familiari e mentre tra i primi banchi sulla destra i parenti prendevano posto sono entrate le bare… dietro di esse il basco amaranto e la sciabola del Maggiore Ciardelli e i berretti da sottufficiale di Di Trizio e Lattanzio. Scene indimenticabili, strazianti… surreali. Scene che non avremmo mai voluto vedere ma il saluto del Capitano Gianfranco Paglia (medaglia d’oro al valor militare ancora in servizio, ferito a Mogadiscio nel luglio del 1993 e da allora costretto su una sedia a rotelle) ha rimarcato il senso delle missioni di pace “… perché Nicola, Franco e Carlo sono caduti per donare al popolo iracheno la pace, la solidarietà, la libertà”. Toccante l’omelia dell’ordinario militare Monsignor Angelo Bagnasco “…il cuore dell’Italia è qui e pulsa per i tre militari uccisi da un nuovo, vile attentato. Il loro sacrificio non sarà vano. Un sacrificio che contribuirà, lentamente ma inesorabilmente, alla costruzione di un’umanità migliore. Quelle di Ciardelli, Lattanzio e Di Trizio sono vite spente da un lampo, con totale disprezzo della vita umana – conclude Monsignor Bagnasco – e rappresentano un monito per tutti”. Nel corso del funerale è stato letto anche il Vangelo delle Beatitudini di San Matteo facendo così risuonare le beatitudini pronunciate da Cristo, ed in particolare quella per gli operatori di pace “…impersonificati nella Basilica di Santa Maria degli Angeli dalle tre vittime avvolte nel Tricolore”. Una morte che non deve e non è stata inutile… (di Emiliana Bolino)

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