Fucile dietro a un mobile, prosciolto dall’accusa di omessa custodia di armi

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QUINDICI- Prosciolto dall’accusa di omessa custodia di armi perché “il fatto non sussiste” dal giudice monocratico di Avellino all’esito dell’udienza predibattimentale. E’ quanto deciso nei confronti di un trentottenne di Quindici, difeso dall’avvocato Pompeo Le Donne, raggiunto da un decreto di citazione diretta a giudizio per la contestazione da cui è stato successivamente assolto. Lo stesso, finito nei guai con l’accusa di detenzione ai fini dello spaccio, in quanto al termine di una perquisizione eseguita dal personale del Commissariato di Lauro il 15 luglio 2022 sia all’interno del suo domicilio che all’interno di un motorino, erano state rinvenute sostanze stupefacenti (fatto per cui è stata emessa già nei suoi confronti una condanna ad otto mesi di reclusione con il riconoscimento delle attenuanti generiche”. Nel corso della perquisizione gli agenti del Commissariato di Lauro avevano rinvenuto, smontato e custodito dietro ad un mobile un fucile calibro 20. Da qui anche il deferimento per omessa custodia di armi. Dopo la citazione diretta a giudizio della Procura di Avellino, qualche giorno fa c’è stata l’udienza, definita con il proscioglimento. La tesi della difesa era innanzitutto concentrata sulla non sussistenza del fatto. Quella fondata su una serie di circostanze. A partire dal fatto che la casa era chiusa e che non era frequentata da minori.La legge non richiede predisposizione di particolare azione di custodia tranne chi faccia vendita di armi. Anche se le motivazioni non sono state ancora depositate e’ verosimile che siano alla base del proscioglimento.