Frode sportiva per Catanzaro-Avellino: gli atti traslocano da Palmi

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di Claudio De Vito – Non sarà il Tribunale di Palmi a decidere eventualmente se i cinque indagati per il reato di frode sportiva nell’ambito dell’inchiesta Money Gate saranno responsabili della presunta tentata combine di Catanzaro-Avellino, gara del 5 maggio 2013 attenzionata anche dalla giustizia sportiva con proscioglimento per carenza probatoria di entrambi i club e degli stessi cinque indagati nell’ambito del procedimento penale.

E’ stata infatti disposta la trasmissione degli atti al Tribunale di Catanzaro per competenza territoriale. Lo aveva richiesto il legale Innocenzo Massaro, che difende patron Walter Taccone e il ds Vincenzo De Vito, per il semplice motivo che la gara in questione si è disputata cinque anni fa nell’ambito territoriale di competenza della Procura catanzarese.

In questo modo, l’accusa di frode sportiva viene isolata dagli altri reati tributari e finanziari contestati in un procedimento più ampio che vede al centro l’ex patron del Catanzaro Giuseppe Cosentino (indagato per la combine insieme all’ex ds Armando Ortoli e all’ex attaccante giallorosso Andrea Russotto).

Si riparte dunque dalla notifica di conclusione delle indagini e dalla richiesta di archiviazione inoltrata dalle difese. Ora sarà la Procura di Catanzaro a valutare se accoglierla o disporre la citazione a giudizio degli indagati. Il processo sportivo è finito in soffitta un mese fa. Il treno dell’accusa ora corre lungo il binario parallelo della magistratura ordinaria con nuovi sviluppi attesi per l’estate.