Gli Agenti del Commissariato di Ariano irpino nell’ambito della lotta ai crimini informatici ha dato esecuzione ad un decreto preventivo di sequestro emesso dalla Procura della Repubblica di Napoli nei confronti di un 66enne napoletano residente a Reggio Calabria ed un 34enne milanese, residente a Piacenza, responsabili del reato di frode informatica.
I predetti, grazie a conoscenza informatiche avanzate, erano riusciti ad entrare nel sistema informatico di una azienda irpina, operante nel settore dell’energia e fonti rinnovabili e ad installare un software malevolo programmato per agire sul browser di navigazione senza che gli addetti avessero il benché minimo sospetto di essere alla mercé di abili hacker. Allorquando l’utente accedeva al proprio servizio di banca online per disporre un bonifico o altra operazione finanziaria il software malevolo entrava in azione mentre l’ignara vittima continuava tranquillo ad effettuare l’operazione, certo di interagire con i servizi bancari del proprio istituto di credito.
Ciò che invece avveniva nella realtà era diverso ma molto semplice, in quanto il malware, interagendo con il browser di navigazione infettato dell’utente, riusciva ad intrufolarsi, intercettando e modificando il beneficiario dell’operazione finanziaria. I poliziotti, a conclusione di una complessa attività di indagini sono riusciti pertanto ad identificare gli autori della frode informatica che sono stati denunciati e a recuperare e sequestrare la somma di circa 12.000 euro che i due erano riusciti a sottrarre in pochissimo tempo.
Purtroppo non è andato a buon fine il raggiro informatico cui è incappato un parroco, legale rappresentate di una ditta ONLUS che, dopo aver effettuato un bonifico bancario di oltre 10.000 euro si rendeva conto che l’importo non era stato mai accreditato sul conto corrente del reale beneficiario bensì, grazie all’attività di polizia giudiziaria posta in essere nella circostanza, sul conto corrente di un 56enne di Treviso il quale subito dopo aver ricevuto il denaro, tempestivamente si era adoperato per trasferire la somma su un conto corrente bancario di un istituto di credito ubicato nello Stato della Lettonia. Il denaro non è stato recuperato ma anche nei confronti di quest’ultimo, identificato e rintracciato dai poliziotti, è scattata la denuncia per frode informatica e riciclaggio.