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Frode fiscale da 300 milioni e fornitori di Gotham City, i dettagli dell’operazione “Rekord”

Prende il nome di “Rekord” la vasta operazione della Guardia di Finanza eseguita stamane. Circa 100 uomini della Fiamme Gialle, coordinati dalla Procura della Repubblica di Como, hanno dato esecuzione a 17 ordinanze di custodia cautelare (di cui 8 in carcere e 9 agli arresti domiciliari) emesse a carico di altrettanti presunti componenti di un’articolata organizzazione criminale dedita alla commissione di reati finanziari.

Tra gli arrestati diversi i campani e tre gli irpini, trattasi di G.C. 38enne, G.T. 46enne residente in Austria e C.T. di 45 anni.

Le misure cautelari sono state emesse nell’ambito di una complessa indagine durata circa due anni, efficacemente condotta dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Como, sulla base di preziosi elementi raccolti dalla Agenzia delle Dogane di Como nel corso di controlli transfrontalieri. Il tutto era iniziato in occasione di un sequestro di lampadine e pen drive effettuato presso la Dogana di Ponte Chiasso nel novembre 2015.

L’indagine ha riguardato un sodalizio criminoso (di natura transnazionale, operativo non solo in Italia, ma anche in altri Paesi quali Svizzera, Spagna, Austria, Slovacchia, Malta) finalizzato alla perpetrazione di più reati fiscali, tra cui quelli di emissione di fatture per operazioni inesistenti, dichiarazione fraudolenta, omessa dichiarazione, dichiarazione infedele al fine di evadere le imposte ed altri reati tributari, nell’ambito della commercializzazione di materiale elettrico e prodotti per l’elettronica.

Il sistema di frode è stato realizzato mediante la costituzione, in varie parti del territorio nazionale, di alcune società “cartiere”, emittenti fatture soggettivamente/oggettivamente inesistenti e prive di ogni struttura logistica, basti pensare che tra i fornitori coinvolti c’era chi su Internet aveva indicato come sede Gotham City, ovvero la città immaginaria di Batman.

Le società sono state utilizzate per perseguire tre diverse tipologie di frode fiscale, tutte riconducibili alla nota frode carosello, ovvero mediante vari passaggi di beni in genere provenienti da un Paese Ue, al termine del quale l’impresa italiana acquirente detrae l’Iva nonostante il venditore non l’abbia versata.

Gli indagati sono risultati amministratori anche di fatto di varie delle società coinvolte nella frode tributaria. La Procura della Repubblica ha contestato, oltre al reato associativo, anche i reati di emissione ed utilizzo di fatture a fronte di operazioni soggettivamente o oggettivamente inesistenti, omessa dichiarazione ai fini delle imposte dirette e dell’IVA e false dichiarazioni doganali.

Il valore complessivo delle fatture per operazioni soggettivamente/oggettivamente inesistenti emesse dalle società cartiere e/o filtro ammonta ad € 300 milioni circa di imponibile. L’Iva evasa ammonta ad oltre € 60 milioni e l’imposta sui redditi evasa a circa € 25 milioni.

E’ stato altresì disposto dal Giudice per le indagini preliminari il sequestro, finalizzato alla confisca anche per equivalente, per circa € 85 milioni, pari all’ammontare del profitto della frode tributaria.

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