Frati Francescani, Cassazione: beni ai laici, respinto ricorso della Procura di Avellino

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Nuovo capitolo della vicenda che ha coinvolto le Associazioni Missione dell’Immacolata e Missione del Cuore Immacolato, riconducibili all’Istituto Religioso dei Frati francescani dell’Immacolata con sede a Frigento. All’epoca dei fatti furono contestati i reati di truffa aggravata e falso ideologico, scattò anche un’inchiesta della Procura di Avellino a seguito di alcune denunce per frodi e appropriazione indebita di fondi. Nel mirino finirono alcuni trasferimenti di proprietà dei beni, che appartenevano all’Istituto, nelle mani di persone e associazioni estranee alla struttura religiosa.

Nonostante il Commissariamento della Congregazione dei Frati francescani dell’Immacolata, alcune persone operanti nell’ambito delle associazioni hanno proceduto alle modifiche degli Statuti delle due associazioni allo scopo di mantenere il controllo sulle stesse ma anche e soprattutto sui loro cospicui patrimoni. Il Tribunale di Avellino ha emesso il provvedimento cautelare eseguito dalla Guardia di Finanza con il sequestro preventivo di diversi beni mobili ed immobili.

Oggi, 18 dicembre, la seconda sezione penale della Corte di Cassazione ha respinto il ricorso della Procura di Avellino, confermando il dissequestro dei beni e ordinando l’immediata restituzione degli stessi alla “Missione del Cuore Immacolato”, accogliendo quindi la richiesta dei legali dell’Associazione, Gianfranco Antonelli e Massimo Krogh. Tra i beni anche un immobile a Roma, nella zona di Boccea, del valore di 2 milioni e 300 mila euro.

“La decisione – afferma il presidente dell’associazione, Alfonso Roccomette definitivamente la parola fine alla vicenda”.

 

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