Frigento – Il comune avrà la centrale per la produzione di energia elettrica ottenuta dalla biomassa vegetale. Evidenti i vantaggi per i cittadini, in termini di qualità dei servizi pubblici e di abbattimento del costo dell’energia. Previsti dodici posti fissi e sessanta addetti che complessivamente avranno un rapporto di lavoro con la società – la Peges – destinata alla gestione dell’impianto. Ieri sera, nella palestra comunale di Pila ai Piani, la manifestazione di presentazione dell’idea progettuale. Il sindaco, Luigi Famiglietti, ha evidenziato che la centrale rientra tra le attività riguardanti la promozione dell’economia locale e il miglioramento della qualità della vita in una zona interessata da alcuni progetti, di natura ambientale, particolarmente incisivi sull’habitat naturale: il parco urbano del Comune di Frigento e il parco fluviale dell’Ufita. Famiglietti ha aggiunto che in tempi relativamente brevi sarà realizzato anche il distretto sportivo della Valle Ufita e che l’impianto di biomassa agricola rappresenterà l’ulteriore opportunità sulla quale puntare per lo sviluppo locale. Ha annunciato che il Comune è entrato nelle rete dei piccoli Comuni d’Italia e che Frigento sarà protagonista di “Castelli di pace”. Pietro Foglia, presidente dell’Asi, ha precisato che il territorio è stato sottoposto ad attenta osservazione per le potenzialità che esprime, rispetto alle quali ritiene opportuno puntare sulla piattaforma logistica dell’Ufita, che dovrebbe sorgere nell’ambito della linea ad alta capacità Napoli-Bari, sulla via di collegamento tra il Tirreno e l’Adriatico e sul casello autostradale in località Tre Torri. Il presidente della Comunità Montana dell’Ufita, Giuseppe Antonio Solimine, ha precisato di non essere contro le fonti di energia alternativa, ma a condizione che vengano posizionate in modo corretto sul territorio. Ed ha rilanciato la necessità di giungere subito all’approvazione del piano regolatore regionale per l’energia, che sia in grado di gestire al meglio il raccordo tra le cose che sono realizzate e i benefici offerti ai cittadini. Solimine ha giudicato positivamente il coinvolgimento delle attività agricole nel processo di sviluppo dell’economia locale e dei servizi, aggiungendo, per esempio, che l’energia prodotta dalla centrale potrebbe essere utilizzata anche per alimentare gli impianti sportivi, il cui costo di gestione grava sulle casse delle amministrazioni comunali, con disagi anche rilevanti. Ha affermato che occorre dare una identità al territorio per evitare che diventi sempre più una zona a servizio della Campania. Il responsabile del settore energia di Legambiente Campania, Antonio Pascale, ha precisato che il Comune di Frigento è molto attivo sulle tematiche ambientali e che per questa ragione la sua struttura organizzerà in loco la manifestazione nazionale legata alla valorizzazione dei piccoli Comuni d’Italia. La relazione tecnica è stata sviluppata da Antonio Curcio. E’ intervenuto Giovanni Di Santo, consulente della Regione Campania per le politiche energetiche, che ha inquadrato la centrale nel più ampio contesto della problematica relativa alla necessità di trovare altre strade per produrre energia, atteso che quelle tradizionali, oltre ai danni all’ambiente, stanno iniziando a scarseggiare. Entro qualche decennio si esauriranno il petrolio e il gas e questo comporterà cambiamenti straordinari della vita se, nel frattempo, non saranno state prese le opportune contromisure. Hanno partecipato al dibattito anche il sindaco di Grottaminarda, Giovanni Ianniciello, il presidente del Consorzio di bonifica dell’Ufita, Giovanni Cusano, il vice-presidente della Coldiretti, Giovanni Licursi e numerosi rappresentanti delle associazioni di categoria. Tanti gli amministratori locali e provinciali che hanno assistito alla manifestazione, tra i quali il presidente del Consorzio Alta Irpinia, Rosanna Repole e il presidente del Gal Ufita, Vito Salvatore.
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