“Durante le interminabili sedute di approvazione del P.U.C., dai banchi della Destra si levarono forti preoccupazioni circa la mancata attenzione che si prestava nell’elaborato urbanistico nei confronti del rischio idrogeologico. Una tale contestazione era, tra le altre cose, condivisa (forse un po’ troppo timidamente) anche da qualche consigliere della maggioranza”. Così il capogruppo di An al Comune di Avellino, Giovanni D’Ercole, commenta i rischi, divenuti realtà dopo la frana di ieri, della mancata pianificazione territoriale. “In aula più volte si contestò l’incompletezza degli elaborati tecnici sulle frane, i quali, addirittura, quasi non tenevano in conto la frana che più di un anno fa costò una vita umana. In quel contesto, l’opera di allerta della Destra fu bollata da un superficiale centrosinistra come ‘poco intelligente’, di ‘mero ostruzionismo’ e ‘inutilmente cavillosa’. A dimostrazione, invece, della superficialità con la quale un argomento talmente complesso ed importante è stato trattato nella redazione affrettata dello strumento urbanistico vi è un dato inquietante: il P.U.C. di Avellino, quello che il Sindaco ed il Sen. Mancino hanno portato in processione per le circoscrizioni, prevede tuttora la realizzazione di una torre di ben quattordici piani nei luoghi interessati dal movimento franoso! Alleanza Nazionale rivendica il proprio dissenso rispetto a scelte affrettate ed il proprio protagonismo teso ad allertare, purtroppo inutilmente, l’amministrazione sulle minacce derivanti da una mancata pianificazione territoriale.