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Frammenti DOC, quattro perle del documentario nella rassegna del Godot Art Bistrot

Parte il 6 marzo al Godot Art Bistrot ad Avellino la prima rassegna di documentari “Frammenti Doc” Ritagli di fragilità. Saranno quattro gli appuntamenti con il mondo del documentario, quattro perle, documentari d’autore, che verranno proiettati in Via Mazas con ingresso libero.

La rassegna è stata organizzata dal “Godot Art Bistrot” e dall’associazione “BigOld Fish” con il sostegno delle principali realtà cinematografiche del territorio: “Zia Lidia Social Club”, “Circolo ImmaginAzione” e “Centro Donna” oltre che alla “Zelig”, scuola di cinema documentario di Bolzano.

«Sono felice di poter ospitare questi film documentari per contribuire alla diffusione di questo genere anche in una realtà piccola come Avellino» sottolinea Luigi Cuomo, regista avellinese e curatore della rassegna. «Il documentario è un genere che ha difficoltà a circolare e, per questo motivo, ho deciso di organizzare queste proiezioni in una città dove il cinema è molto apprezzato e seguito».

In programma ci sono quattro documentari molto intimi, nei quali gli autori/registi si mettono in gioco in prima persona nelle storie narrate rompendo la famigerata quarta parete del cinema, entrando ed uscendo continuamente dal campo, interagendo con gli altri protagonisti e lasciando nello spettatore degli interrogativi sulla demarcazione tra la vita reale e la rappresentazione di essa attraverso il mezzo filmico.

In tutti i lavori gli autori svolgono un doppio ruolo: quello di registi e quello di coprotagonisti delle storie, tutte molto personali e toccanti.

Il primo appuntamento è il 6 Marzo con “Appennino” di Emiliano Dante. Il documentario è un diario cinematografico che inizia dalla lenta ricostruzione de L’Aquila, la città del regista, e prosegue con il terremoto di Amatrice e Arquata del Tronto e la vita in albergo dopo i terremoti di Norcia e di Montereale-Campotosto. Un racconto intimo e ironico, lirico e geometrico, dove la questione di vivere in un’area sismica montana diviene lo strumento per riflettere sul senso stesso del fare cinema del reale.

Il secondo appuntamento è il 20 marzo con “Imma” di Pasquale Marino. Un lavoro sulle aspirazioni di una donna incastrata tra i sogni di diventare famosa e la cruda realtà. Imma Dininni ha vinto il reality “Un due tre stalla” qualche anno fa e, nonostante all’epoca abbia goduto di una certa celebrità, la sua carriera d’attrice non è mai decollata. Lo sconforto, però, non ha ancora vinto sul suo desiderio di donarsi all’arte.

Il terzo appuntamento è in programma il 3 aprile. Il titolo del documentario è “The good intentions”. Il titolo si rifà alle buone intenzioni della regista, Beatrice Segolini, che con questo lavoro prova a sfatare un tabù della sua famiglia: la violenza del padre su di lei e i suoi fratelli quando i tre erano piccoli. E’ il lavoro di diploma della giovane regista alla  scuola di cinema documentario “Zelig” di Bolzano. La regista torna a casa per alzare questo velo e mettere tutti davanti alle proprie colpe. Un dramma familiare in cui tutti sono innocenti, o forse no.

Anche il quarto film è stato prodotto dalla “Zelig”. “Before I met you”, film di diploma di Zuzana Limova, regista di origini slovacche, porta la videocamera all’interno delle sale parto di una clinica della Repubblica Slovacca. Quello che dovrebbe essere il giorno più bello della vita di una donna spesso si trasforma in un incubo. Isolamento, rigide routine, solitudine e diverse forme di violenza accompagnano le donne nel giorno in cui dovranno dare alla luce una nuova vita.

Di seguito il programma della rassegna:

• Martedì 6 marzo, ore 21. Appenino di Emiliano Dante Italia, 2017. 66 min. Sarà presente l’autore.

• Martedì 20 marzo, ore 21. Imma di Pasquale Marino Italia, 2017. 50 min. Sarà presente l’autore.

• Martedì 3 aprile, ore 21. The good intentions di Beatrice Segolini Italia, 2016. 85 min.

• Martedì 17 aprile, ore 21. Before I met you di Zuzana Limova Slovacchia, 2017. 67 min.

 

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