FOTO/ Fp Cgil – Dibattito sulla Sanità, D’Acunto: “La politica favorisce il privato. Siamo al collasso”

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Si è tenuta questa mattina, presso la sala Penta della Biblioteca Provinciale di Avellino, l’Assemblea pubblica “Per la nostra Sanità – Ultima chiamata”, organizzata da Cgil, Funzione Pubblica Cgil, Funzione Pubblica Medici CGIL, CGIL SPI e dalla Federconsumatori. Al centro del dibattito – come preannunciato qualche giorno fa dal Segretario Generale Fp Cgil Marco D’Acunto –  l’emergenza sanità ad Avellino e provincia in strutture pubbliche e private.

“Ringraziamo, innanzitutto, il presidente della Provincia Domenico Gambacorta che ci ha permesso di mettere in campo questa iniziativa pubblica al fine di offrire alla provincia una giornata aperta alla discussione e al dibattito con le unioni sindacali – dichiara D’Acunto – la sanità irpina è al collasso, è un dato di fatto se solo pensiamo che una visita pubblica dall’otorino richiede un tempo di attesa che va dai sei agli otto mesi. In Campania, il diritto alla salute non è garantito. C’è una storia di tagli e di miopia di decisioni politiche – incalza il Segretario Generale Fp Cgil – che hanno messo in pericolo la più grande riforma, quella del 1978, che prevede l’istituzione del servizio sanitario nazionale”.

Una repubblica che dovrebbe tutelare la salute come interesse della collettività e destinare cure gratuite agli indigenti. “Ebbene, in un territorio come questo, vediamo solo anni e anni di tagli ed aziende come il “Moscati”, con un piano di rientro di lacrime e sangue – sottolinea D’Acunto – quello odierno, per noi, è un confronto ma quello che regna in provincia è sotto gli occhi di tutti. Secondo una ricerca condotta dal Censis, circa 78mila cittadini rinunciano a curarsi. Dato che abbiamo segnalato e denunciato già nel lontano 2012. In cinque anni si sono aggiunti altri ventimila cittadini che decidono di non farsi assistere”.

Il governo nazionale risponde con un’altra novità: un’ulteriore riduzione del fondo sanitario nazionale: “La riduzione non riguarda solo le casse ma coinvolge anche le figure professionali: infermieri, medici, operatori socio assistenziali, fisioterapisti. Toccare questa gente da vicino significa diminuire i servizi e promuovere un tipo di sanità carente sotto parecchi punti di vista. Le persone bisognose di cure sono sempre più in difficoltà e le liste di attesa si allungano.

Come Funzione Pubblica abbiamo scritto una lettera al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin e al Governatore De Luca denunciando che tra il 2006 e il 2015, in provincia di Avellino, si è perso il 20% del personale. A fine 2018 prevediamo un tasso del 28%. Non siamo sulla strada giusta: bisogna agire sul Piano Ospedaliero Regionale. Abbiamo bisogno di risorse, strumentazioni ed operatori qualificati per garantire i servizi”.

Sul privato puntualizza: “La politica vuole tagliare e favorire il privato. Un privato che ritenevamo sussidiario al servizio sanitario pubblico e che, invece, è divenuto sostitutivo. L’assenza di sintonia, programmazione ed integrazione tra pubblico e privato, ci farà perdere la sanità”.

Alla fine del suo intervento, il Segretario Generale Fp Cgil lancia una proposta alle istituzioni: “Proponiamo di sederci intorno ad un piano di studio, in una o due giornate, magari a maggio, per presentare insieme un programma comune alla regione Campania”.

Chiaro ed indiscutibile, il commento del Presidente della Provincia Domenico Gambacorta: “E’ trascorso del tempo da quando in Provincia ci fu un confronto al quale parteciparono i consiglieri regionali, i sindaci dei comuni che ospitano strutture sanitarie pubbliche e private e i sindacati. Quell’occasione rappresentò l’unico momento di confronto politico in un luogo, teoricamente, non deputato ad occuparsi di sanità come il Consiglio provinciale – dichiara Gambacorta.

A seguito di quell’incontro non c’e stato più un confronto politico. E’ per questo che inviterei i sindaci della provincia e di Avellino a farsi carico di una formalizzazione per parlare di sanità. Sono, senza dubbio, tutti sensibili alla problematica, ma non bastano i convegni: occorrono i luoghi di confronto per discutere della qualità delle strutture e delle persone che ci stanno dentro”.

Il presidente della Provincia punta i riflettori sui giovani al termine del suo intervento: “Bisogna sbloccare i concorsi per i ragazzi campani che sono in giro per l’Italia. Abbiamo tolto la speranza ad una generazione di giovani qualificati.  Per tutte queste ragioni e motivi politici, De Luca deve farsi ascoltare. Le nostre strutture hanno le carte in regola per poter raggiungere livelli elevati di professionalità, educazione ed umanità.  Vogliamo risparmiare ma anche capire se possiamo vantare di una speranza sugli investimenti del futuro”.

di Anna Vecchione

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