FOTO / Una marea di bici contro i bruti e la violenza sulle donne

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Sessanta e forse più, una carica vitale contro i bruti. Donne e uomini sono saliti in bici per dire basta ai femminicidi, stop alla violenza di genere. Hanno sudato in una calda domenica di settembre e ci hanno messo la faccia, per far capire che ogni iniziativa di sensibilizzazione, può dare il proprio contributo. E così è stato.

“Av bike woman” (Emilia Falciano), “Hirpina Bike house” (Lucia Nobis) ed “Eco Evolution bike” (Annalisa Albanese), che hanno organizzato l’evento con il coordinamento di Sergio Trezza, hanno centrato il proprio obiettivo. Dopo la pedalata Avellino-Atripalda-Avellino (lo start è stato dato dal sindaco Gianluca Festa), in piazza Libertà si è riunito un cospicuo numero di persone per dare il proprio contributo alla causa. Un momento di aggregazione e di festa ma anche di riflessione.

La Cisl, con Daniela Cucciniello, non solo ha ricordato che in via Cirmuvallazione è attivo uno sportello contro la violenza, ma ha spiegato come siano in aumento i casi di violenza sul lavoro. Maura Sarno, referente della Provincia di Avellino in materia di legalità e sicurezza, ha parlato dell’importante progetto di Palazzo Caracciolo per realizzare una casa rifugio in una struttura requisita al clan Cava a Pago Vallo Lauro.

Fattivi e preziosi anche i contributi del sindaco di Mercogliano, Vittorio D’Alessio, e di quello di Atripalda, Paolo Spagnuolo (in piazza anche Fabiola Scioscia, assessore alle Politiche sociali ed il Comune di Santo Stefano del Sole); dell’assessore alle Politiche Sociali di Avellino, Marianna Mazza, della Cgil con Erika Picariello e Italia D’Acierno.

Toccante, come sempre, l’intervento di Maria Rosaria Famoso della casa rifugio “Antonella Russo”. Casa rifugio che accoglie le donne in difficoltà, le donne che hanno trovato l’importante e fondamentale coraggio di denunciare. E che porta il nome di Antonella Russo, la ragazza di Solofra vittima della brutalità del compagno della mamma. In suo onore, Famoso ha fatto volare in cielo un palloncino rosso. E dopo, ne sono stati liberati tanti altri per gridare basta alla violenza. Un no corale che ha coinvolto anche diversi artisti: Simona Raimondi, Endy Enderson, Ciro Zerrella, Gaya Bianco e scuole di ballo ed associazioni sportive.