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FOTO / “Un profondo conoscitore del territorio”. Il capo della polizia ricorda Ammaturo, eroe irpino

Alfredo Picariello – Il ricordo di un servitore dello Stato vero, autentico, impeccabile, figlio della nostra terra, dell’Irpinia, di cui andava orgoglioso, come ci spiegò a maggio una delle sue tre figlie, Graziella. Lui, Antonio Ammaturo, nato a Contrada, come tanti altri poliziotti, è morto per i valori in cui credeva, quei valori per i quali ha combattuto fino all’ultimo giorno.

Il dirigente della Squadra Mobile di Napoli il 15 luglio del 1982, con l’agente Pasquale Paola, fu ucciso sotto casa dalle Brigate Rosse. Ieri, nella Basilica di San Gennaro Extramoenia, nel complesso delle Catacombe di San Gennaro, la XII edizione del “Premio Ammaturo”, istituito alla memoria dell’irpino.

Dopo 39 anni, l’emozione delle figlie di Ammaturo è ancora tanta. Ci si commuove ancora, ricordando non solo il poliziotto, ma soprattutto il padre.

Prima della manifestazione, nel luogo dell’eccidio, in piazza Nicola Amore, dove è presente la stele alla memoria, il capo della Polizia Lamberto Giannini ha deposto una corona d’alloro in ricordo dei due caduti.

Erano presenti il prefetto ed il questore di Napoli, Marco Valentini e Alessandro Giuliano.

Durante l’evento, aperto dal questore di Napoli Giuliano e moderato dalla giornalista Rai Alessandra Barone, sono intervenuti il procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli Giovanni Melillo e il direttore del Corriere del Mezzogiorno Enzo d’Errico.

Al capo della Polizia Giannini sono state affidate le conclusioni  e nel suo intervento ha ricordato la figura di Ammaturo dichiarando: “Era un uomo molto pragmatico e un profondo conoscitore del territorio” e ha continuato dicendo “C’è un filo che lega il sacrificio di Ammaturo ai giorni nostri, quando un agente di polizia senza timore interviene e rischia la vita e viene gravemente ferito. Questo filo che lega queste attività, questi atti di eroismo quotidiano, è ciò che a noi della Polizia inorgoglisce”.

In chiusura sono state premiate le operazioni di polizia giudiziaria che si sono maggiormente distinte nel corso dell’anno: quella che ha portato all’arresto di 17 esponenti del clan Vollaro-Mazzarella, quella nei confronti del clan La nuova Vanella Grassi e per finire l’operazione che ha portato all’arresto del latitante Antonio Di Martino.

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