Scoperta una nuova casa del sesso in provincia di Avellino.
I Carabinieri della Stazione di Avella hanno deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Avellino diretta dal Procuratore Dott. Rosario Cantelmo, due persone in quanto ritenute responsabili di aver avviato una casa di prostituzione.
L’intervento degli uomini dell’Arma è scattato a seguito di una meticolosa e laboriosa attività informativa, giunta a corollario del capillare controllo del territorio che i militari del Comando Provinciale Carabinieri di Avellino svolgono nel loro quotidiano impegno a garantire sicurezza e rispetto della legalità.
Da alcuni giorni infatti i militari avevano intuito che, nel centro alle porte del Mandamento baianese, un’abitazione potesse celare qualche segreto potenzialmente sospetto.
Di lì la decisione di porre sotto osservazione la casa e notare quell’insolito e continuo via vai di uomini soli che generalmente caratterizza e contraddistingue obiettivi operativi di siffatta natura: gli stessi, giunti davanti alla porta di ingresso, anziché bussare, effettuavano una telefonata per segnalare la loro presenza e dopo poco, nell’aprire la porta si intravedeva una prorompente ragazza in vestaglia che furtivamente li faceva entrare in casa.
Nello sviluppo delle indagini i militari hanno proceduto all’identificazione di alcuni avventori che, discretamente avvicinati, non hanno potuto che confermare la natura illecita delle prestazioni che vi si praticavano.
Quindi, decisi ad intervenire, i Carabinieri sono entrati con uno stratagemma all’interno dell’abitazione riscontrandovi l’effettiva presenza di una 40enne cinese ma residente a Napoli, che si prostituiva.
I successivi accertamenti investigativi scaturiti dalle evidenze raccolte, hanno consentito ai militari di far anche emergere responsabilità a carico di una seconda persona, un 55enne napoletano che aveva ceduto l’immobile, in sub locazione all’avvenente ragazza asiatica, tollerandone l’illecito utilizzo praticatone da questa.
All’esito dell’attività di Polizia Giudiziaria i militari sottoponevano a sequestro l’abitazione, il materiale pertinente all’attività svolta, il cellulare ed alcune centinaia di euro probabile provento dell’illecita attività.
A carico della donna veniva anche inoltrata proposta per l’emissione della misura di prevenzione del rimpatrio con Foglio di Via Obbligatorio dal comune di Sperone.