Gilet arancioni, felpe rosse, casacche azzurre, fasce tricolori e gonfaloni: operai, imprenditori, istituzioni. L’Irpinia si compatta dietro una sola ed unica richiesta: la ripresa dei lavori della tratta Lioni-Grottaminarda e il rinnovo del commissario ad acta.
Sono un centinaio i partecipanti alla mobilitazione. La rabbia dei lavoratori, ormai a casa da due mesi, la si legge nei loro occhi. A sostenerli anche gli operai della Novolegno di Pianodardine e quelli della IIA di Flumeri.
Un corteo pacifico, ma affollato e vivace, unico momento di scontro con le forze dell’ordine quello al bivio di accesso della strada che costeggia il casello autostradale. “Non siamo venuti qui per una passeggiata nel centro di Grotta, c’è gente senza il lavoro, il cantiere è fermo da due mesi”. Sindacati e lavoratori vogliono modificare il percorso stabilito, ma non è possibile.
“Senza le infrastrutture siamo al de profundis, questa terra è finita” grida al megafono il segretario Cgil, Franco Fiordellisi. Dopo di lui i segretari della Csil e Uil, Mario Melchionna e Luigi Simeone, attaccano a testa bassa il Governo, “Toninelli se ci sei batti un colpo perché non hai capito nulla” dicono. Accusano con veemenza anche i deputati pentastellati irpini “Perché non venite a manifestare con noi, anziché dire bugie. Questo è un attentato alla nostra terra”.
L’Irpinia delle vertenze e dei blocchi alle infrastrutture, al lavoro, allo sviluppo è satura. La notizia della decisione del ministro Toninelli di inserire nel decreto Sblocca-cantieri “una norma per far ripartire subito i lavori per il completamento della strada a scorrimento veloce Lioni-Grottaminarda” non tranquillizza né lavoratori né amministratori.
“Ci preoccupa il Governo, vista l’incompetenza che hanno dimostrato in questa fase. Per la testardaggine di qualche rappresentante locale con incarichi nazionali si blocca la strada, si blocca per un capriccio. E’ intollerabile” dichiara il consigliere regionale Francesco Todisco, seguito a ruota da molti sindaci presenti, primo fra tutti il primo cittadino di Grotta, Angelo Cobino: “Bisogna mantenere alta l’attenzione su un’opera fondamentale. Il Governo poteva concludere prima la fase di riflessione” chiosa.
Oltre ai tanti sindaci dell’alta Irpinia, Ufita, Baronia, ai lavoratori, ai sindacati e agli imprenditori edili (con loro anche il presidente di Confindustria Pino Bruno) era presente anche la politica: Forza Italia con Cosimo Sibilia e Ines Fruncillo, il coordinatore provinciale della Lega, Sabino Morano, l’ex deputato Luigi Famiglietti. Chiaro il messaggio: uniti senza distinzione di partito per far ripartire i lavori.
di Maria Giovanna La Porta