FOTO / Prematuri ma felici e in gamba: è la festa anche di Vadim, il “leone” sopravvissuto alle bombe di Kiev

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Nascere prematuri non è una condanna. Anzi, alcuni dei personaggi più importanti della storia sono nati prima del termine, come Albert Einstein, Pablo Picasso, Isaac Newton (che pesava solo 1 chilo e 300 grammi) e Victor Hugo. Il viola è il colore simbolo dei prematuri e molte città oggi – la giornata per ricordare l’importanza dell’assistenza immediata nei confronti dei prematuri, giornata mondiale della Prematurità, evento riconosciuto dal Parlamento Europeo – si sono illuminate di viola per celebrare la ricorrenza.

Il viola, con tanti bei palloncini, è stato il colore predominante anche all’ospedale “Moscati” di Avellino, dove si sono ritrovati più di 50 piccoli “eroi” con i rispettivi genitori. Sono tutti bambini nati prematuri alla Città ospedaliera e presi in carico dagli specialisti dell’Unità operativa di Neonatologia e Tin, guidati dal responsabile Sabino Moschella. Un piccolo esercito di combattenti venuti al mondo prima del tempo e che rappresentano la grande forza della vita.

“Con questa bella ricorrenza – afferma Moschella – raccogliamo i frutti di tanta passione. Più di un lavoro questa è una vera e propria missione e vedere in carne ed ossa i nostri sforzi, è davvero molto bello. Il nostro lavoro di squadra ci ha fatto raggiungere tanti traguardi, grazie anche ai sacrifici dei genitori. Rivedere a distanza di qualche anno questi bambini che da scriccioletti indifesi adesso salteranno, giocheranno, rideranno, ci prenderanno in giro, ci rende felicissimi”.

Il simbolo di oggi è stato il piccolo Vadim, prematuro nato a fine settembre e in dimissione dopodomani. Inizialmente avrebbe dovuto partecipare anche lui alla “festa” ma poi si è ritenuto opportuno non farlo uscire dall’Unità operativa di Neonatologia e Tin.

“La sua è una storia davvero particolare – sottolinea il dottore Moschella – Viene dall’Ucraina, è uno dei figli di questa maledettissima guerra. E’ un sopravvissuto, la madre è fuggita per raggiungere i familiari che vivono in Irpinia da qualche anno. Ha partorito, molto prima della scadenza dei termini, due gemelli. Uno non ce l’ha fatta. Vadim è stato un leone. Ci sono stati momenti drammatici, ci sono state delle complicanze terribili, momenti di emergenza assoluta, ci sono state notti in cui non ci credevamo più. Ha rischiato di non superare un periodo molto critico, durante il quale ha avuto anche un arresto cardiaco. Ma poi ce l’ha fatta, è nato al settimo mese”.

“Il piccolo è un esempio – aggiunge Moschella – di coraggio e di incredibile voglia di vivere. L’ennesimo insegnamento a non perdere mai la speranza e a continuare a credere nel miracolo della vita.

Molto soddisfatto il dottore Lanzetta della Direzione strategica del Moscati. “Oggi viviamo un momento importante, vedere questi bambini crescere è la dimostrazione di tutta la capacità professionale dell’ospedale e della Tin, sono tutti dei piccoli miracoli in carne ossa, altri ce ne sono ancora ricoverati ma presto saranno dimessi”.

Anche il Comune di Monteforte Irpino, con il vicesindaco Della Bella, l’assessore Valentino ed il consigliere comunale Damiano, ha voluto portare un “simbolo” della sua vicinanza all’ospedale e al reparto.