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FOTO / Pietre d’inciampo alla “Don Milani” realizzate dai bambini, anche Monteforte ha il suo Memoriale

Piete d’inciampo, anche Monteforte ha il suo “memoriale, un po’ come binario 21 a Milano: da ieri è nell’istituto comprensivo “Aurigemma”, guidato dalla dirigente scolastica Filomena Colella, sempre attenta a coniugare le discipline didattiche con attività formative di grande importanza ed al passo con i tempi. Attività per riflettere, per commentare il passato ed il presente, per ricordare. La Giornata della Memoria è stata onorata in più giorni, dalla scuola diretta dalla Colella.

Ieri mattima, gli alunni delle classi terze, quarte e quinte della scuola Primaria “Don Milani”, hanno messo in posa, nei pressi dell’entrata principale del plesso, un vialetto di sampietrini, intramezzati da pietre d’inciampo. Lo hanno realizzato con cartone, carta e pennarelli. Le pietre d’inciampo ricreate – realizzate nelle attività laboratoriali inerenti il percorso interdisciplinare “Inciampare per non dimenticare”, volto a conoscere, approfondire e riflettere sui delicati temi della Shoah e dell’antisemitismo – portano i nomi delle vittime più note dello sterminio dei nazisti e dei fascisti.

Alcuni genitori, compresa la dirigente Colella, hanno scritto delle riflessioni sulle pietre d’inciampo che sono state poi inserite nel selciato in cartone. Messaggi di pace e di speranza. Un momento sicuramente importante, il percorso resterà per sempre nella scuola e sarà davvero una sorta di “memoriale” di Monteforte Irpino.

La scuola della Colella ha ricordato, in questo modo, anche le pietre d’inciampo, un’iniziativa dell’artista tedesco Gunter Demnig per depositare, nel tessuto urbanistico e sociale delle città europee, una memoria diffusa dei cittadini deportati nei campi di sterminio nazisti.

Emozionante anche il momento in cui gli alunni delle quinte classi hanno cantato, dalle finestre della scuola, la canzone Gam Gam, composta da Elie Botbol (è ormai un simbolo, uno degli “inni” più toccanti della Shoah).

Sono state ricordati le vittime e i giusti tra le nazioni come Giorgio Perlasca. Ed ancora, poesie, storie, disegni. 150 bambini (otto classi), insomma, impegnati tra passato, presente e futuro.

“Anche questo evento – spiega la dirigente Colella – ha avuto lo scopo di infondere nelle giovani generazioni una forte coscienza civica e soprattutto la forza e la voglia di non dimenticare. Lo studio della storia e soprattutto degli eventi nefasti come quello dell’Olocausto ha come finalità quella di far capire perché sono stati commessi tali crimini in maniera tale da non ripetere gli stessi errori. Più che sull’agito è necessario che la scuola intervenga sul pensato: bisogna fare in modo di scuotere le coscienze al fine di evitare che certe nefandezze oltre che messe in atto vengano addirittura pensate”.

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