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Era un martedì. Martedì 14 settembre 1943. Avellino pensava che la guerra fosse finita. Ma non fu così. Alle 10.55 di quel 14 settembre di ottanta anni fa, a sei giorni dalla firma dell’armistizio, 36 aerei americani bombardarono la nostra città. Tremila i morti, circa ottimila vani distrutti. All’epoca il capoluogo contava 30mila abitanti, il 10% della popolazione perse la vita.
Avellino non dimentica, una pagina buia per uscire dalla quale la forza degli avellinesi è stata determinante. Come lo è stata per il covid. A sottolinearlo il sindaco Festa, in piazza del Popolo per la deposizione della corona al monumento dei caduti.