Alfredo Picariello – Ormai si è prossimi a spegnere la prima “candelina” del presidio. Sono 30 i giorni e son 30 le notti trascorsi dai lavoratori della Novolegno nella sala consiliare “Pisano” del Comune di Montefredane. Piccola ed accogliente, proprio come buona parte dell’Irpinia. La solidarietà non manca. Oggi pomeriggio sono arrivati anche i volontari della Protezione Civile di San Potito Ultra. “Capitanati” dal presidente Felice Preziosi, Franco Vitagliano, vice presidente, Flora Montella, Davide Martino, Maria Buono ed Antonio De Marco son rimasti a Montefredane buona parte del pomeriggio.
“Non è il giorno della solidarietà – sottolinea Preziosi -. Quella la portano i politici. Oggi, invece, è il giorno dell’incontro tra due valori importanti, il volontariato ed il mondo del lavoro. Io ho perso il mio lavoro sei anni fa, so cosa vuol dire rimanere senza occupazione, senza posto. E’ come se si perdesse la dignità. Fare volontariato può aiutare in queste situazioni. Noi siamo qui a dire a queste persone che non bisogna rassegnarsi e che non si arretra nemmeno di un centimetro”.
Parole che scaldano il cuore degli operai. La prima “candelina” si avvicina ed in un mese sono stati bravi ad organizzarsi al meglio. Fanno i turni come se si dovesse entrare in fabbrica. Rigorosamente segnati su di un registro. Il numero minino da garantire è di quattro persone, di giorno e di notte. Ma è un numero che si supera sempre, ampiamente.
Ci sono le stufe, nella sala consiliare. E ci sono le brande, la tenda, la televisione – lo schermo di un pc -, le carte, sia quelle francesi che quelle napoletane. “Andremo avanti ad oltranza, fino a quando non avremo delle risposte”, affermano. Si punta, innanzitutto, alla proroga della cassa integrazione straordinaria che scadrà il prossimo 14 maggio. Ma al Mise ci sono troppe vertenze in corso, quindi la chiamata romana dal ministero dello Sviluppo Economico tarda ad arrivare. “Speriamo che i nostri politici pressino. Ma il nostro obiettivo resta uno ed uno soltanto, noi vogliamo il lavoro, non l’assistenza”.
La 31ma notte di presidio sta per arrivare, il cielo sopra Montefredane è terso: da lì sopra si vede buona parte della Valle del Sabato, si vedono le fabbriche, si vede Avellino. Da qualche parte, ci sarà anche una luce di speranza per questi 117 lavoratori e le loro famiglie.