Alfredo Picariello – Sono soddisfatti a metà i Popolari irpini che si ritrovano al “Viva Hotel” di Avellino, nel pieno rispetto delle norme anticovid, per la consueta analisi del voto post elezioni regionali. Il dottore Pino Rosato, che ha comunque sfiorato l’elezione, ammette: “Non possiamo nascondere che siamo un po’ delusi, abbiamo perso per pochi voti che si sarebbero potuti recuperare se avessimo impresso un’accelerata alla campagna elettorale nella fase conclusiva. Ma non si può avere tutto dalla vita, abbiamo comunque raggiunto un risultato importante per poter riorganizzare il partito ed il pensiero popolare. Il seggio non è scattato per una irrazionalità della legge elettorale, ma dobbiamo accettarlo”.
Vede più il bicchiere mezzo pieno Giuseppe De Mita: “Abbiamo raggiunto un risultato inaspettato che ci carica di enormi responsabilità. Dopo Pd e Italia Viva, siamo il terzo movimento politico in Campania. Abbiamo preso il 4,5% a livello regionale e, a voler essere puntigliosi, siamo poco sotto liste ben più attrezzate. Non siamo i reduci di Mastella, non siamo la lista di qualcosa che c’era, noi siamo qualcosa che cresce. Noi diamo vita ad un movimento politico di matrice popolare, inizieremo a farlo crescere – aggiunge – . La prossima settimana a Napoli terremo una riunione per iniziare a riflettere sul percorso”.
Riflette proprio su Napoli l’ex vicepresidente della Regione. “C’è grande entusiasmo (nel capoluogo partenopeo è stato eletto uno dei due consiglieri regionali di Fare Democratico-Popolari, ovvero Felice Di Maiolo, oggi presente ad Avellino; l’altro è Corrado Matera, eletto a Salerno, ndr) -. Un consigliere regionale eletto non è del territorio ma del movimento politico che ha contribuito ad eleggerlo”.
E Giosy Romano, presidente del Consorzio Asi di Napoli ed ispiratore di Fare Democratico, a sottolineare l’impegno di Avellino nel far eleggere i due consiglieri. “Grazie ai vostri voti, abbiamo raggiunto il risultato. Abbiamo raccolto quasi 110mila voti. In Campania sfioriamo il 5%, ovvero tocchiamo numeri da partito nazionale. Abbiamo raggiunto un risultato straordinario, frutto di un lavoro intenso e costante”.
C’è dunque un movimento da costruire, un movimento da portare avanti, da far crescere. Giuseppe De Mita “promuove” sul campo i quattro candidati, presenti in sala, ovvero Giuseppe Rosato, Anna Nazzaro, Angelo Lanza e Nevicella Mattia. “In Campania nasce il Movimento dei Popolari. I quattro candidati non hanno esaurito il loro compito, si sono allenati per 30 giorni ed hanno dimostrato di poter scendere in campo. Il 4.5% è il nostro punto di partenza, non certo il punto di arrivo. Da oggi inizia un nuovo cammino”.
Con diversi obiettivi, come dice Rosato: “Speriamo anche di poter essere di aiuto al Governatore”. Ma il medico, al momento, non vede ruoli per lui, come da qualche parte si vocifera: “Mi attengo a quello che leggo e vedo, sono molto pragmatico. Noi ora pensiamo a costruire una nuova classe dirigente, formata soprattutto da giovani che vedano la politica come servizio al cittadino e non come strumento per ottenere una sistemazione personale”.
Su De Luca si esprime anche Giuseppe De Mita: “Ha vinto per assenza di avversari e sarebbe un eccesso di lettura dire che questa vittoria corrisponda a qualcosa che c’è. La storia insegna che, a picchi di consenso, corrispondono all’inizio di una serie di problemi. Non abbiamo l’ansia di posti e posizioni, ma possiamo essere quelli che concorrono ad organizzare un quadro politico equilibrato”.
Combattivo come sempre, a concludere la kermesse del “Viva Hotel” (in sala, tra gli altri, Alberto Bilotta, Giuseppe Del Giudice, Gianpaolo Palumbo, Lino Pericolo) è Ciriaco De Mita. “Ho fatto più campagna elettorale io di tutti voi”, dice il sindaco di Nusco rivolto ai candidati. “Oggi inizia un nuovo percorso politico, siamo ad un punto di partenza. I popolari hanno davanti a sé un enorme spazio politico”. Il ragionamento dell’ex presidente del Consiglio strappa più volte applausi ed è sempre molto lucido. Cita Sturzo, De Gasperi, Moro. “La politica a volte è strumento, ma si fa meglio quando si pensa. Se proietta un pensiero può ottenere grandi risultati. Ma oggi sembra essere soltanto uno scontro di potere. Dobbiamo agire per la riscoperta di un grande pensiero, quello popolare”.
Fuori, prima dell’inizio dell’incontro, i giornalisti gli chiedono un commento sull’elezione di Maurizio Petracca, suo ex “alleato” e discepolo. “Sarà il comportamento delle persone che suscita il giudizio. Quando la politica è fatta per interessi e non per obiettivi, non è un grande impegno”. De Mita parla poi di aree interne: “Ho la sensazione che si parla di aree interne senza aver capito che cosa siano. Le cose che si stanno facendo in Alta Irpinia sono notevoli, ma nelle altre parti si sono fermati alle iniziative”.