FOTO / L’Irpinia nel mondo ha il volto della Mefite

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Sorsi d’Irpinia. E che Irpinia. Non un territorio qualsiasi. E’ un vino che racconta e che rende onore ad un pezzo di provincia affascinante, con una storia alle spalle millenaria. Con il progetto “Votiva”, che amplia la linea “Danimi”, la famiglia Urciuolo di Forino celebra la storia d’Irpinia, la storia antica, attraverso il culto della dea Mefite, divinità italica legata in generale alle acque, invocata quindi per la fertilità dei campi e per la fecondità femminile, perché l’acqua è fonte di vita.

L’antico luogo di culto della Dea Mefite, in Irpinia, è la Valle d’Ansanto, a pochi passi da Rocca San Felice, a 750 m di altezza, tra i fiumi Fredane e Ufita, anticamente con il nome di “Ampsanctus”. Sulle bottiglie di “Votiva”, la linea cru dei vini della cantina irpina, ecco l’effige della dea, della Mefite. Bottiglie, dunque, che incarnano l’essenza vera della provincia di Avellino e che raccontano un territorio in maniera concreta, portando in giro per il mondo uno dei simboli più importanti d’Irpinia.

“Questo vino è custode di un voto d’amore verso la terra che la nostra famiglia tramanda da generazioni”, racconta Ciro Urciuolo che, con la moglie Caterina, dal 1996, ha dato seguito ad un sogno da sempre coltivato dal padre Nicola. La sfida è stata ampiamente vinta, i vini Urciuolo sono conosciuti ed apprezzati in tutto il mondo.

A Ciro e Caterina non è bastato. Per questo motivo, hanno creato un’altra linea di vini, un progetto interamente dedicato ai loro figli. “Danimi”, infatti, racchiude le iniziali di Davide, Nicola e Michela. Tre capolavori di figli, se vogliamo dirla tutta, con Nicola (20 anni), il primo, che studia a Bologna marketing ed economia aziendale, Davide che frequenta il quinto anno dell’istituto Agrario di Avellino nella sezione enologia, e la più piccola, Michela.

“Danimi”, quindi, è la perfetta fusione tra tradizione e innovazione, rappresenta la voglia e la capacità dell’azienda di innovarsi e di guardare al futuro. “Votiva”, progetto nato nel 2019, è il non plus ultra di tutto quello che la famiglia Urciuolo ha pensato e realizzato.

Un’idea che si estrinseca in tre vini: il “Votiva Irpinia bianco” che mette insieme Fiano, Greco e Falanghina; “Votiva Irpinia Campi Taurasini doc”, dal sapore corposo e, infine, “Votiva Taurasi riserva docg”.

“Il progetto Votiva viene da lontano”, sottolinea Urciuolo. “Con Danimi – spiega l’enologo Antonio Pesce – c’è la tradizione, è ovvio, ma i vini sono di un altro spessore, c’è un altro tipo di lavoro. Si punta su selezioni ben accurate in vigna, con una macerazione lunghissima per quel che riguarda i rossi, mentre per i bianchi puntiamo sulla longevità. Usciamo con una gradazione alcolica un poco più alta di quella che è la linea tradizionale. Provare per credere”.