Alfredo Picariello – Il Fai di Avellino celebra i carnevali irpini. Sono motore di arte e turismo, ma anche di cultura e sviluppo. Per il Fondo Ambientale Italiano del capoluogo, guidato in maniera brillante da Serena Giuditta, il webinar “Il Carnevale in Irpinia come motore di arte e turismo” è il primo di una serie di eventi da qui fino al prossimo mese di luglio.
Il carnevale è davvero qualcosa di speciale per l’Irpinia e nel webinar di ieri, moderato dal collega Vinicio Marchetti, lo si è percepito da subito. A cominciare dalle belle parole e dal bel messaggio lanciato da Debora Vena, dell’associazione “Il sorriso di Daniel” di Castelvetere sul Calore.
Debora si conferma con forza il legame tra la sua associazione e il Carnevale Castelveterese, unione che trova radici profonde e che l’ha aiutata ad affrontare il dramma della perdita del figlio, scomparso prematuramente a causa di una malattia rara. “A venti giorni dalla sua morte, ho deciso di mascherare un dolore, soprattutto per stare vicino ai bambini. In quanto castelveterese e per questo mio bisogno, volevo dare anche una gioia e un entusiasmo a tanti bambini. Il nostro scopo è quello di organizzare, ogni anno, qualcosa che abbia per protagonisti i bambini stessi e che tutto possa anche dare un senso all’associazione, per lanciare un messaggio. La nostra riproposizione propone di far diventare buoni i cattivi e cattivi i buoni. Nell’ultima edizione, ad esempio, Biancaneve diventava cattiva e i Nani erano otto. Inoltre, abbiamo ricreato la storia di Masha e Orso”.
“Noi non ci siamo fermati neanche quest’anno – aggiunge Debora -. Nonostante la chiusura delle manifestazioni, abbiamo cercato di portare avanti la tradizione via web, in modo da far vivere il Carnevale in questa maniera. Abbiamo organizzato un contest, chiedendo a ciascun partecipante di mandarci un video. Il vincitore avrebbe partecipato alla tavola rotonda organizzata il giorno di Carnevale insieme alle altre associazioni. In tutto quello che facciamo, c’è il lavoro di tanti castelveteresi che lavorano giorno e notte per l’organizzazione del Carnevale. Noi ci dedichiamo al Carnevale dei bambini, perché riteniamo che essi, in futuro, saranno i custodi di questa tradizione”.
Al webinar ha partecipato anche il vicesindaco di Castelvetere sul Calore, Giuseppe Lazazzera. “Esistono tantissimi Carnevali, alcuni simili, altri con le proprie peculiarità. Quello di Castelvetere riesce a distinguersi dagli altri perché, accanto ai carri allegorici, in stile Viareggio, vi sono anche i balli tradizionali e il Carnevale per i bambini. Abbiamo la fortuna di avere altre tradizioni carnevalesche molto vicine geograficamente a noi, quali quelle di Montemarano e Paternopoli”.
“Il nostro ruolo – spiega – è quello di metterci al servizio delle tradizioni, della popolazione e delle persone che prendono parte a queste iniziative. Noi cerchiamo di fornire loro gli strumenti. Il Carnevale Castelveterese è stato anche inserito, recentemente, nell’Elenco dei Beni Immateriali della Regione Campania, un elenco che dipende direttamente dall’Unesco. Si tratta di un’esperienza a 360 gradi, dove il Carnevale si unisce all’enogastronomia, al divertimento e al coinvolgimento”.
“Devo dire che, in questo periodo di pandemia e difficoltà, si è aperto un faro importante sui piccoli musei. Noi abbiamo partecipato con il nostro Museo che ha l’obiettivo non solo di far conoscere il nostro carnevale, bensì di conservare anche le opere che vengono fatte nel corso degli anni. Lo scorso anno, è stato ospite Guerino Lovato, che ha riportato in auge il Carnevale di Venezia e ha restaurato la Fenice dopo l’incendio degli anni Ottanta. Ha realizzato le maschere dei film di Kubrick. Il senso del nostro Carnevale è quello di stare insieme, in un’ottica anche internazionale”.
Il finale è stato riservato a Serena Giuditta. “Seminare curiosità e conoscenza delle tradizioni del nostro territorio è il primo passo per dargli vitalità. Abbiamo cominciato con un piccolo assaggio di quello che scopriremo insieme nelle prossime iniziative targate Fai”.