Eclettico, a tratti forse irriverente, ma mai volgare, ricco di fantasia, passione, fervore. Insomma, un artista a tutto tondo, capace di stupire, mai banale.
Questo, e tanto altro, è Walter Rolando Attanasio che in Inghilterra è stato anche insignito con il titolo di “Lord”. La sua “Kepler999 di opere ultrametafisiche” è sbarcata a Taurasi, dunque di nuovo in Irpinia dopo Summonte, nello splendido scenario del Castello Marchionale, maniero longobardo, preso e distrutto dalle milizie saracene e ricostruito dai dominatori Normanni intorno al 1100: qui, in queste sale, fino al prossimo 27 marzo, sarà possibile assistere all’incredibile intreccio tra passato, presente e futuro, grazie all’artista, all’autore del Manifesto dell’Ultrametafisica (a tal proposito, ecco un passaggio del Manifesto: “L’Ultrametafisica è metafisica del contemporaneo per me, ispirata alle nuove scoperte spaziali, al mondo dell’occulto rivisitato, alla ricerca misteriosofica ed alla Fisica Contemporanea, dell’Astrofisica e dell’Astrologia”).
A spasso tra le sale dell’antico maniero di Taurasi scopri la Poesia Ultrametafisica Kepler Alfa L 999 che parla di un “tempo muto da molti secoli”. E’ possibile anche accomodarsi sulla “sedia Ultrametafisica” oppure, nella sala Tito Livio, ammirare la “Madonna di Antares”.
“La Madonna di Antares – spiega Lord Attanasio – è un culto alieno che è arrivato a noi attraverso una navicella spaziale che mi è stata consegnata … l’icona l’ho custodita, poi ho deciso di esporla. Lascio a voi l’interpretazione dei fatti”.
E’ interessante farsi “trasportare” dal genio e dalla follia di questo artista che, da parte materna, ha origini irpine, Sant’Angelo a Scala per l’esattezza.
La mostra è il frutto di una ricerca artistica ventennale del pittore: la sua prima esposizione a Roma, alla Fonderie delle Arti. Era il 2015. Da quell’anno, fino al 2021, le opere hanno preso la polvere presso lo studio del maestro Attanasio. Hanno rivisto la luce grazie ad Alessandra Sansone, organizzatrice di eventi, che ha ideato la mostra itinerante che ora sta compiendo varie tappe.
L’itinerario scelto dalla Sansone non è casuale. E’ quel mix, per l’appunto, che dicevamo prima, l’unione tra il mondo futuristico irraggiungibile per tempo e spazio delle opere, come specifica stesso lei, “con il mondo antico, intravedendo in quest’unione di contrasti, un matrimonio perfetto. Un’impresa ardua, e forse anche un po’ bizzarra, accolta con grande entusiasmo dal maestro Attanasio”.
Quest’anno la mostra percorrerà la via dei castelli irpini. Anche in questo caso, scendono in campo unioni perfette: arte, storia, cultura, enogastronomia, si fondono alla perfezione. Proprio per questo motivo, oltre all’esposizione delle opere, a Taurasi, all’arte di Lord Attanasio, si abbina la degustazione dei vini, in un altro posto affascinante del castello, ovvero al piano terra, nelle scuderie, dove in epoca medievale si trovava l’ingresso principale per accedere al maniero e un ambiente voltato che testimonia la presenza della prima Chiesa originaria del paese.
Spesso, il padrone di casa di questo fantastico “percorso sensoriale”, questo splendido viaggio nel mondo del vino, è l’assessore D’Ambrosio di Taurasi, fine intenditore.
Una mostra, questa di Attanasio, che è tutta da scoprire e che ha il merito di avvicinare ed educare sempre più persone al mondo dell’arte e del bello, sviluppando anche le economie territoriali dei piccoli borghi. “L’Irpinia è la Loira del Sud”, amano ripetere Attanasio e Sansone. Come dargli torto… ?
Intanto, nel giorno dell’ianugurazione di sabato scorso, un gruppo di turisti americani di oltre 20 persone, non solo è rimasto affascinato dalle opere di Attanasio. Ma anche dal castello di Taurasi e di questo meraviglioso angolo d’Irpinia.