FOTO / Hub intermodale, casa dello studente e nuovo look per la stazione: così rinasce la Ferrovia. Festa: “Ci affideremo ad un archistar. Saremo il campus a servizio dell’Università”

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Alfredo Picariello – L’Avellino del futuro punta a ripartire dal rione Ferrovia. L’amministrazione comunale, retta dal sindaco Gianluca Festa, sta scommettendo sulla zona che in passato ha “pagato” tanto, troppo, a cominiciare dalla questione dell’ex Isochimica. Nel primo pomeriggio di oggi, il primo cittadino – supportato dalla presenza della giunta quasi al gran completo – nella sala consiliare di palazzo di Città, ha firmato un protocollo d’intesa con Ferrovie dello Stato.

Un accordo che consente di mettere in pratica una serie di progetti dell’amministrazione. In particolare, si punta al rilancio della stazione ferroviaria come “Hub intermodale” con funzione di connessione tra il traffico su ferro e gomma, anche in previsione della prossima attivazione del capolinea della “metropolitana leggera” presso la stazione stessa. Sarà presente, ovviamente, un’area parcheggio interscambio. “Tutto il traffico extraurbano proveniente da Avellino Est farà scalo alla Ferrovia”, spiega il sindaco.

Ovviamente, c’è anche altro. Parte della stazione ferroviaria di Avellino diventerà, a tutti gli effetti, “casa dello studente”. “Ci candidiamo ad essere un campus a servizio dell’Università di Fisciano”, sottolinea Festa. Un’idea che si collega al progetto di elettrificazione/velocizzazione del tratto Salerno-Avellino-Benevento. La linea consentirà l’accesso diretto di Avellino e delle zone interne della Campania al campus universitario di Fisciano.

Nel corso della firma del protocollo, Carlo De Vito – presidente FS Sistemi Urbani – ha lanciato l’idea di destinare spazi anche al coworking oppure allo smart working. “Di spazi non ne mancano nella stazione di Avellino”, sottolinea Modestino Ferraro, dirigente di Fs, anch’egli presente oggi pomeriggio presso il Comune. “Parliamo di una stazione nata nel 1980 con uffici ed anche alloggi per ferrovieri. Oggi è un edificio da rifunzionalizzare. Bisogna ovviamente guardare avanti ed avere idee innovative”.

Ed ancora, si pensa anche alla creazione di nuove condizioni di fruibilità urbana e riqualificazione ambientale dell’area attraverso il recupero e potenziamento di edifici dismessi o sottoutilizzati, con un occhio al fatto che con D.C.R. n°564/2019 è stato dichiarato “l’interesse culturale” della stazione ferroviaria di Avellino. “In particolare ci accingiamo – dice ancora Ferraro – al recupero della parte storica. Ci sono edifici ottocenteschi di rara bellezza”.

Anche per questo tipo di progetto, il recupero della parte storica della stazione, così come per la Dogana, il sindaco ha esternato la volontà di volersi affidare ad un archistar di valore mondiale. “I concorsi di idee del passato – ha sottolineato – hanno consegnato alla città dei veri e propri mostri come piazza Libertà ed il Corso”.

L’atto integrativo individua cinque comparti d’intervento:

Hub di interscambio treno/gomma

Potenziamento del sistema intermodale per l’integrazione fra trasporto ferroviario e stradale con interventi di riqualificazione di aree prospicienti la stazione e razionalizzazione degli spazi che ospiteranno un terminal bus, parcheggi per auto con servizi per veicoli elettrici, autonoleggio, bike e car sharing;

Treno Storico

Restauro, manutenzione e nuovo utilizzo di strutture già esistenti da adibire a locali per servizi turistici e commerciali;

Piazza della stazione

Riqualificazione del piazzale di stazione da attuare con interventi sul sistema di mobilità nell’ambito del progetto “Rigenerazione urbana di via Francesco Tedesco – Borgo Ferrovia Porta EST per le Universiadi”;

Casa dello studente

Uno studentato universitario, da realizzare nell’edificio che un tempo ospitava abitazioni del personale ferroviario, per rispondere alla crescente richiesta di alloggi da parte degli studenti degli atenei di Salerno e Benevento;

Parco della stazione

Realizzazione del Sistema Parco Urbano intercomunale del Fenestrelle, per la riqualificazione e valorizzazione delle risorse naturali e paesaggistiche della zona grazie a oltre 5 km di piste ciclabili, 2500 metri di percorsi pedonali, ponti e sottopassi per consentire l’attraversamento dell’omonimo Torrente.