Cinque giorni intensi, di lavoro ed anche di grande condivisione e socializzazione. Cinque giorni che lasciano alcune certezze. Innanzitutto uno studio che sarà messo a disposizione del Parco del Partenio per capire cosa l’ente può “fare da grande”. I risultati dello studio saranno resi noti tra pochi giorni, nel corso di una conferenza stampa. Ed ancora: l’anno prossimo l’Università Federico II di Napoli tornerà in Irpinia. Ci sarà la seconda edizione della “Summer school” dell’Osservatorio universitario sul turismo della “Federico II” di Napoli.
Il connubio Parco del Partenio-Federico II è stato “promosso” da tutti a pieni voti. Summonte è stata presa d’ “assalto” dagli studenti, circa 20, della Federico II provenienti da ogni parte della Campania. La maggior parte di loro frequenta il corso di laurea in Innovazione. “Abbiamo fortemente voluto la presenza di giovani in Irpinia perché sono portatori di idee nuove, fresche, che sicuramente faranno bene al futuro delle aree interne in generale e del Parco in particolare”, afferma la professoressa Anna Maria Zaccaria, componente del Comitato Tecnico Scientifico del Parco e docente del dipartimento di Scienze Sociali di Unina, una delle maggiori e più convinte promotrici di Scout, la Scuola di Metodologia e di Ricerca Socio-Culturale e Territoriale sul Turismo.
Sabato la giornata conclusiva ha visto la partecipazione di Peter Hoogstaden, fondatore di Genius Loci Travel, tour operator specializzato in cicloturismo, escursionismo e turismo responsabile. “Devo dire che gli studenti hanno lavorato bene, hanno individuato i punti deboli di questa zona: è una generazione che va oltre”, sottolinea l’ingegnere olandese che, da tempo, ha deciso di stabilirsi in Costiera Amalfitana.
“Stesso i ragazzi hanno vissuto sulla loro pelle che la collaborazione tra enti non è sempre ottimale e questo, ovviamente, non giova allo sviluppo del territorio. Troppo spesso, troppi politici guardano soltanto al loro piccolo orticello, al loro progettino, ai lori tornaconti personali. Questo è un grande limite per il turismo”.
“Anche perché – prosegue Hoogstaden – il territorio deve essere messo in rete nella sua interezza. Non è che qui ci sia un semplice attrattore, come le Piramidi, in grado di richiamare il mondo. Qui occorre valorizzare la complessità, mettere in rete quello che esiste”.
“Se davvero la Regione Campania vuole lo sviluppo di queste aree – dice ancora il fondatore di Genius Loci Travel – deve stanziare fondi per mettere su un organico degno di questo nome per i Parchi. Non serve finanziare i progetti, ci vogliono persone”.
L’escursionista olandese ha parecipato ai laboratori di analisi e ricerca socio-territoriale sul turismo, coordinati dai tutor Ilaria Marotta, Feliciano Napoletano, Silvia Tripaderella e Riccardo Zaccaria.
Entusiasta della scuola estiva e del lavori degli studenti Monica Gilli, dell’Università di Torino. “Dobbiamo portare i giovani al centro dello sviluppo turistico e quello che hanno fatto qui in Irpinia in questi cinque giorni, è importantissimo. E’ fondamentale fare formazione sul campo. Sono certa che gli studi che presenteranno, daranno dei benefici al territorio. Le criticità che hanno messo in evidenza devono entrare in un’agenda di lavoro per il futuro. La via dello sviluppo passa dalla collaborazione tra i vari comuni, magari coordinati da un ente sovracomunale, come può essere, in questo caso, il Parco”.
“Attenzione – sottolinea Gilli – questa zona oggi ha tutte le caratteristiche richieste dai turisti non solo italiani ma anche da quelli stranieri. Il turismo outdoor nell’era post-Covid è fondamentale. Il turismo nella natura è privilegiato, è stato riscoperto. Poi c’è anche il vantaggio che questa è una zona vicina a centri urbani importanti come Napoli, Avellino e via dicendo. Questo significa turismo di prossimità, vicino ai centri urbani che può funzionare da polmone per chi vive in città. Questo tipo di turismo interessa anche gli stranieri ma va configurato come prodotto. Il turista che viene da fuori vede il territorio, bisogna quindi vendere il territorio nella sua complessità, non un singolo comune. Pensare quindi a strategie comuni per vendere il territorio nella sua complessità, basandosi anche sui fondi del Pnrr”.
“In sostanza – conclude Gilli – bisogna comunicare la cultura, la natura, il buon cibo, l’ospitalità, le belle relazioni. Il turista che viene dalla città si aspetta che venga salutato, che ci siano relazioni buone, che ci sia cordialità, ovvero tutte quelle relazioni che in città non ci sono, non riusciamo ad avere. E’ importante diversificare, inoltre, rispetto alle altre zone della Campania. Chi viene qui, in questa zona per andare al mare, magari ha piacere di fare cose anche diverse, di visitare un’altra parte della Campania. Il turista ha voglia di novità. Oltre al mare, gli si può dare il fresco a Napoli, sì il fresco: si può avere ad un’ora di distanza, dove esiste un’altra Campania, ovvero in Irpinia”.
Plausi da tutti, ovviamente, al presidente del Parco Franco Iovino che ha voluto fortemente la scuola estiva della “Federico II” nel Parco del Partenio. Ancora una volta, una scelta lungimirante, la sua, per lo sviluppo del territorio.