Alfredo Picariello – Cento anni fa, giusto un secolo. Era il 23 ottobre del 1920 quando ad Omegna nasceva Gianni Rodari, all’anagrafe Giovanni. Ribattezzato, dai tanti, “il maestro dell’innocenza”. Un maestro lo era di sicuro. Lui, Gianni Rodari, è stato un po’ tutto: scrittore, pedagogista, giornalista e poeta. Ma, soprattutto, è stato un grande scrittore per l’infanzia, al punto tale da essere l’unico vincitore italiano del prestigioso Premio Hans Christian Andersen nel 1970. Gianni Rodari ha accompagnato tantissimi di noi lungo il percorso dell’infanzia. Oggi, a distanza di 39 anni dalla sua morte, ha preso per mano tantissimi bambini di Avellino. Che hanno potuto immergersi nelle sue storie, nella sua fantasia, nella sua immaginazione, grazie all’iniziativa “Itinerari rodariani” organizzata dall’Istituto comprensivo “Perna-Alighieri”, del dirigente scolastico Attilio Lieto, e dal Liceo Statale “P. E. Imbriani”, con il dirigente scolastico Sergio Siciliano.
Protagonisti della manifestazione patrocinata dalla Provincia, dal Comune e dalla Camera di Commercio di Avellino, docenti e alunni delle classi dell’Infanzia, della Primaria e della Scuola secondaria di 1° del I. C. “Perna Alighieri” e delle classi del Liceo scientifico tradizionale e dei linguaggi della comunicazione del Liceo “P. E. Imbriani”, in un ideale legame e rapporto di continuità che ha unito i vari gradi scolastici attraverso la lettura dei testi di Rodari, i cui contenuti e formule espressive si adattano a ogni età, contesto ed epoca. La staffetta di lettura su testi di Gianni Rodari, organizzata dalle docenti Clementina Piantedosi, Maria Venezia e Annalaura Zarra, si è aperta lo scorso 13 novembre.
Questa mattina, nella sala Grasso di Palazzo Caracciolo, i testi e la fervida creatività di Rodari l’hanno fatta da padroni, con una serie di brani dell’autore letti magistralmente dagli attori Arianna e Nicola di “Vernice Fresca”. Da “La strada che non andava in nessun posto” passando per la “Storia sulla h” e a “Giocar sul bastone”. Poi, la poesia “Il paese senza errori”. Chiusura magistrale con una canzone famosa e conosciuta da tutti, scritta proprio da Rodari: “Per fare un albero”.
Momenti belli ed intensi vissuti dai piccoli ma anche dai grandi. Per i bambini, una lezione di italiano (diversi ed importanti i nuovi vocaboli che hanno appreso) molto utile, condita da tanta creatività e buon umore.