Marco Grasso – “Nelle nostre case ci piove dentro, non è più possibile vivere in queste condizioni. Ci sentiamo in trappola, non vogliamo fare la fine dei topi”. E’ rivolta in via Francesco Tedesco dopo il nubifragio che, ieri pomeriggio, si è abbattuto su Avellino. I residenti dei prefabbricati hanno vissuto una notte da incubo. Chi aveva un’alternativa non ci ha pensato su due volte ed è andare via.
“Tremava tutto, si sentivano dei rumori terribili”, racconta una signora. “Ho avuto paura e sono scappata da mia figlia che, fortunatamente, ha la possibilità di ospitarmi. Temevo che potesse crollare l’edificio, l’amministrazione comunale conosce bene la nostra situazione. Sanno benissimo in che condizioni viviamo da anni”.
Sono oltre trenta le famiglie che vivono stipate in alloggi consegnati all’indomani del terremoto del 1980. “Doveva essere una sistemazione provvisoria, e invece siamo ancora qui”, urla un’altra signora, infreddolita e provata dalle ultime ore vissute nell’angoscia, nel terrore. Poco più avanti, all’inizio della stessa strada, ci sono i nuovi alloggi popolari. A pochi metri di distanza c’è il sogno, la speranza di un domani migliore. Dovrebbero essere ormai pronti.
“All’amministrazione comunale chiediamo di fare un sopralluogo per farci capire se è possibile entrare in possesso delle nuove case”, precisa Carmine Sorice, segretario provinciale di Federcase e portavoce di una protesta, pronta a sfociare anche in un esposto alla Procura. “In questi alloggi dimenticati da tutti non abitano cittadini di serie B, c’è gente che chiede solo una sistemazione dignitosa. Credo ne abbia diritto dopo tanti anni di disagi e stenti”, precisa il sindacalista.
Il sit-in di questo pomeriggio è solo la prima tappa di una mobilitazione che andrà avanti anche nei prossimi giorni. “Se non ci danno delle garanzie precise – annuncia un altro residente – bloccheremo la strada, ora basta. Le ultime promesse ci sono state fatte dall’ex assessore comunale Mele. E’ passato quasi un anno ma da allora non è cambiato nulla. Siamo stanchi di essere presi in giro”.
In moltissime case gocciola ormai ininterrottamente da quasi 24 ore. Si è provato a tamponare con secchi, stracci e vecchie maglie. Un’impresa disperata: l’acqua scende lungo le pareti copiosa e senza sosta. Diversi residenti, per non correre il rischio di contatti e corti circuiti, sono stati costretti a chiudere i contatori elettrici. Al freddo e al buio, in case spesso prive anche di riscaldamento.
[…] mattinata di protesta per una casa migliore. Dopo la prima denuncia, i residenti degli alloggi popolari di via Francesco Tedesco sono pronti a passare alle vie di […]
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