FOTO E VIDEO / Siero ai malati di cancro, il 50% resta a casa. L’appello del Moscati: “E’ importante che si vaccinino”

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Alfredo Picariello – Vince la paura, almeno il primo giorno, tra i pazienti fragili della Campania ed anche della provincia di Avellino, in particolare quelli oncologici. Oggi sono partite le somministrazioni della prima dose del vaccino Pfizer-BioNTech ai pazienti fragili in carico all’azienda ospedaliera. Ma si sono registrati già tantissimi rifiuti: defezioni dal 30 al 50 per cento dei casi. Il quadro, al momento, non è dunque dei migliori.

Sembra prevalare lo scetticismo sul vaccino ed, inoltre, fa paura la prospettiva di dover sospendere le terapie già programmate. Timori, però totalmente infondati, come spiega Cesare Gridelli, primario di oncologia al Moscati di Avellino. “La vaccinazione è importante. Ricordiamo che stiamo facendo il Pzifer. I pazienti oncologici sono quelli più a rischio. Le terapie che fanno non rappresentano una controindicazione. Inoltre, vengono rinviate solo di qualche giorno. Dunque non c’è nessun problema: bisogna vaccinarsi”.

Dello stesso avviso, ovviamente, Renato Pizzuti, direttore generale dell’ospedale Moscati. “Stiamo chiamando i pazienti fragili seguiti dai medici della nostra azienda. Una grossa fetta, purtroppo, non ha ancora aderito. Invece è molto importante che proprio loro si vaccinino, perché sono quelli esposti a rischi maggiori. Devono proteggersi, invece, proteggere se stessi ed i loro cari”.

Nel punto vaccinale allestito nell’Unità operativa di Medicina Preventiva, l’équipe preposta, alla presenza dello specialista di riferimento di ciascuna categoria di fragili, ha lavorato per l’intera giornata, avendo ricevuto l’adesione per oggi di oltre 150 pazienti. Da una prima ricognizione effettuata dai direttori di tutte le Unità operative che seguono soggetti molto vulnerabili, sono al momento circa 4mila le persone selezionabili in base a criteri anagrafici e di maggiore rischio.

Poi, a seconda della disponibilità di vaccino (una primo vassoio di fiale, per un totale di 1170 dosi, è stato consegnato lunedì scorso e un secondo è atteso per il prossimo 6 aprile) e del numero di pazienti che saranno individuati nel secondo step, le somministrazioni ai fragili potrebbero aumentare.