FOTO E VIDEO / “L’Irpinia tra i posti più belli d’Italia, il Fiano uno dei bianchi più buoni al mondo: ma non basta”

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Alfredo Picariello – Tappa al Sud per l’imprenditore di Alba famoso in tutto il mondo. Lui è Oscar Farinetti, patron del progetto ecosostenibile “Green Pea”, del visionario parco tematico bolognese “Fico” dedicato al cibo e del celebre brand “Eataly” che, in circa un ventennio, è riuscito nel difficile compito di esportare i sapori del bel paese.

“L’amico Farinetti” è andato a trovare il sindaco di Summonte Pasquale Giuditta ed ha trovato una sala piena di esperti, politici, curiosi. Perché, con lui, il padrone di casa prova ad indicare una possibile via per lo sviluppo della provincia di Avellino.

Si parte, ovviamente, dall’ultimo libro scritto dall’imprenditore piemontese sempre attento ai temi della sostenibilità ambientale, il quale ha voluto mettere nero su bianco i ricordi della sua vita in una coraggiosa biografia senza filtri edita da Rizzoli intitolata epigraficamente “Never quiet, la mia storia” al fine di raccontare e tramandare i valori essenziali del buon “mercante” partendo dalle prime esperienze con il padre fondatore della catena di elettronica Unieuro fino alla sua rocambolesca esperienza da leader.

Il libro, in verità, Farinetti dice di non aver scritto lui. “È stata la mia scimmietta a farlo. Lei, che vive con me, da sessantasette anni sulla mia spalla, ha deciso di vuotare il sacco. Io, certe cose, le avrei tenute anche solo per me. Poi ho letto quelle cinquecento e passa pagine. Le ha scritte talmente bene che non me la sono sentita di vietarle l’autorizzazione”.

Ma il punto nodale è la provincia di Avellino. Farinetti la loda: “L’Irpinia – dice – è una roba seria, è uno dei posti più belli d’Italia. La conosco poco, ma so che ha dei prodotti straordinari. E’ un posto che ha delle grandi potenzialità ma forse non tutte sono espresse al cento per cento”.

Si parla dello spopolamento, vera croce di questo pezzo di Meridione. “Per far restare i giovani al Sud bisogna crear loro delle opportunità. Ma ormai mi sto convincendo che i giovani devono crearsele da soli queste opportunità. Non possiamo più fargliele noi che siamo una generazione che ha sbagliato tutto”.

Poi, una bacchettata agli imprenditori “troppo concentrati al Nord e poco al Sud. E’ un gap che va colmato, manca tutta la parte mercantile. In campo agroalimentare, ad esempio, noi siamo più potenti dei francesi in tanti settori produttivi, però loro esportano il doppio di noi perché hanno i loro mercanti. Bisogna andare di più all’estero. E poi, manca una politica estera nazionale. C’è ancora gente in Italia, speriamo non vincano mai, che parla di sovranismo, con ragionamenti del cavolo della serie mangiate solo italiano. Noi dobbiamo essere simpatici al mondo. Intanto, credo che un italiano che non mangia alimentari italiani sia un pirla”.

“Le vostre nocciole – prosegue Farinetti – vanno in tutto il mondo attraverso la nutella, bisogna fare la stessa cosa con le castagne, occorre farlo con il vino: il Fiano di Avellino è uno dei bianchi più buoni del mondo, ma deve essere considerato a livello di vino importante, anche invecchiato, venduto magari di tre-quattro anni, come fanno i francesi”.