Alfredo Picariello – Arriva in ritardo rispetto alla tabella di marcia. L’orologio segna quasi le 18, doveva stare ad Avellino per le 17. Ma Matteo Salvini, alla fine, si fa perdonare. Perché va via dopo due ore dal suo arrivo. Arrivo blindato, come del resto lo è la manifestazione, proprio per rispettare le norme anticontagio. Il “bagno di folla” è sotto la nuova sede della Lega, in via Esposito, tra il Tribunale del capoluogo irpino e la sede provinciale del Pd.
La prima tappa di Salvini, appena sceso dall’auto, è con i giornalisti. “In questi giorni – afferma – sulle tv nazionali è passata un’immagine distorta di Avellino, a causa di un sindaco un po’ strano, che fa cori e crea il caos. Il bello della Campania e dell’Irpinia è una terra di gente che lavora, che esporta, che assume e che non chiede assistenza. C’è un importane tessuto produttivo in questa provincia e sono contento che questa di Avellino sia una delle mie prime uscite pubbliche. Aspettavo da tempo di venire qui. Speriamo, adesso, che alle parole di De Luca e del Governo seguano i fatti, con l’aiuto anche della Lega”.
Capitolo Regionali. A Napoli, in mattinata, annuncia che lunedì si saprà il nome del candidato a Palazzo Santa Lucia del centro-destra, nome che sembra ancora in alto mare nonostante le diverse riunioni dei giorni scorsi con gli alleati, ovvero Forza Italia e Fratelli d’Italia. “A noi – dice il leader della Lega – interessa il progetto, il totocalcio lo lasciamo ad altri. Comunque anche in Campania stiamo chiudendo il cerchio. Tra qualche giorno avremo il nome del candidato del centrodestra che sfiderà De Luca. Abbiamo spinto – ha aggiunto – per dare la precedenza ad un programma che dicesse con chiarezza ai cittadini della Campania quale regione vogliamo e come vogliamo cambiarla, a cominciare dalla sanità e dai rifiuti”.
Qualche nome, però, lo fanno i giornalisti. “Non ho incontrato Maresca, ma lo stimo e lo seguo a distanza”. “Caldoro è una brava persona. Non ha fatto i disastri di De Luca. E a differenza di De Mita, non è in giro da 50 anni”. Gli ricordiamo che l’Irpinia è la terra del leader di Nusco. “Gli irpini e i campani che incontro mi chiedono futuro, non passato. La gente che fa politica da 50 anni, con tutto il rispetto, ha fatto ormai il suo tempo. Avellino e la Campania meritano di guardare avanti e non di guardare indietro”.
Pochi mesi fa, la Lega ad Avellino è stata travolta da alcuni scandali collegati all’inchiesta sulla “camorra 2.0” del nuovo Clan Partenio. “Non faccio il giudice – ci risponde -. Ma la Lega è nata per combattere la camorra senza se e senza ma, ho fatto il ministro dell’Interno. Certa gente è bene che stia lontana dalla Lega. Certi personaggi li lasciamo volentieri ad altri partiti”.
Prima di congedarsi dai giornalisti, il messaggio agli imprenditori irpini: “Servono meno burocrazia e meno tasse. Servono soldi veri in banca”.