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FOTO E VIDEO / “Irpinia unica provincia ad avere due centri pubblici per l’autismo, siamo vicini alle famiglie”. De Luca al “Criscuoli-Frieri”

Alfredo Picariello – Puntuale, come sempre. Un orologio svizzero. Anzi, due minuti di anticipo sulla tabella di marcia. Vincenzo De Luca arriva a Sant’Angelo dei Lombardi alle 10.28, invece che delle 10.30. Ad accoglierlo la manager dell’Asl di Avellino, Maria Morgante. Per lei e per l’Irpinia è un giorno importante. Dopo un iter avviato cinque anni fa, all’interno dell’ospedale “Criscuoli-Frieri”, si inaugura il centro per l’autismo dell’Alta Irpinia.

Il Governatore, all’ingresso, non si ferma con i giornalisti. Scatto felino fino al piano in cui è collocato il centro. Grande e confortevole, da far invidia a tutti. E’ articolato in due moduli: A con 10 posti per adolescenti e B con 20 posti per adulti, oltre alle terapie Aba previste per i 166 pazienti a domicilio (75 nella fascia 0-6 anni, 91 nella fascia 7-12 anni). All’interno del centro è istituita una equipe multidisciplinare con il compito di coordinare il lavoro dei Terapisti Aba e garantire la presa il carico del paziente a 360 gradi, dalla prima diagnosi per tutto il percorso terapeutico.

Un fiore all’occhiello e De Luca, circondato da tutti i consiglieri regionali di area (Alaia, Petitto e Petracca), ne è fiero. “L’apertura di questo centro per i bambini autistici è motivo di grande soddisfazione per noi, deve inorgoglirci come cittadini campani. E’ il secondo centro totalmente pubblico della Campania, l’altro è nella Napoli due. E’ una struttura grande, enorme, che vede in carico 166 bambini. Alle famiglie rivolgo il nostro saluto e a loro assicuriamo la nostra vicinanza nell’affrontare le loro tragedie”, dice.

I fari sono ovviamente puntati anche sul centro per l’autismo di Avellino, ubicato a Valle. “Su Avellino, il direttore generale mi ha comunicato che entro due settimane gli uffici tecnici di Asl e Comune faranno le loro verifiche e poi si partirà. L’Irpinia sarà l’unica provincia ad avere due centri pubblici per l’Autismo, uno sforzo straordinario sul piano organizzativo se si pensa che dovranno essere presenti per la presa in carico neuropsichiatri infantili, psichiatri, sociologi, psicologici, personale infermieristico con il coinvolgimento dei piani sociali di zona”.

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