Arriva in auto con la sua scorta. Puntuale, in perfetto orario. Rosaria Capacchione è ormai da anni una donna sotto protezione a causa del suo lavoro di cronista di giudiziaria e per la sua attività contro la camorra. Dal 1985 al 31 marzo 2018 ha lavorato per “Il Mattino” di Napoli e di Caserta a Napoli. Da aprile 2018 collabora con Fanpage.it.
E’ autrice del libro “L’oro della camorra” che tratta dell’ascesa del clan dei Casalesi e della loro penetrazione nei vari settori dell’economia italiana. Una copia di questo libro è stata ritrovata dai carabinieri nel covo del latitante Giuseppe Setola, durante il blitz del 12 gennaio 2009. Un’altra copia era nel bunker sotterraneo in cui è stato arrestato il latitante Michele Zagaria il 7 dicembre 2011.
La camorra che si informa, legge, sempre attenta: eccome. Rosaria Capacchione, proprio per questo motivo, per spiegare quanto sia importante fare informazione corretta agli studenti, è stata invitata per la prima della intensa tre-giorni organizzata dal Liceo “Virgilio” di via Tuoro Cappuccini, ad Avellino, in occasione della 27^ Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.
La giornalista, che è stata anche senatrice della Repubblica, si confronta con i giovani irpini, dopo gli interventi della dirigente scolastica Lucia Forino e della docente Claudia Iandolo. “Il nostro auspicio – afferma Forino – è che i nostri giovani possano crescere in maniera libera, senza ricatti. La criminalità si nutre del disagio delle persone, quindi dobbiamo formare persone libere. E si decide da che parte stare sin da piccoli, da bambini”.
Rosaria Capacchione entra nei dettagli. “Più che testimoniare l’impegno antimafia ai ragazzi – dice – bisogna spiegargli che cos’è la criminalità organizzata perché loro non hanno memoria di quello che è accaduto negli anni passati, non c’erano, non erano nati, non hanno vissuto le stragi, non hanno vissuto nulla delle tragedie italiane della fine del ‘900, per loro fortuna”.
La preoccupazione, forte, è quella che una parte di storia, purtroppo molto importante, possa non essere tramandata, possa essere cancellata, se non la si racconta in modo adeguato e costante alle giovani generazioni. “Si finisce per non sapere le cose e si corre il rischio di incrociare cattive compagnie senza saperle riconoscere”.
Su questo, Rosaria Capacchione è ferma: “Il seme della legalità, della conoscenza, deve per forza partire dalle scuole, perché è il primo nucleo sociale dopo la famiglia. Noi tutti – prosegue – abbiamo l’obbligo di costruire una società nuova e migliore. Per questo si comincia tra i banchi di scuola”.
A pochi chilometri da Avellino, poche settimane fa, la camorra ha ripreso a sparare e ad uccidere. “In Valle Caudina c’è un tipo di camorra che è molto simile a quello del casertano. Possiamo dire che è molto più mafiosa di quanto si immagini. E’ specializzata soprattutto nello spaccio di droga, il grande business delle organizzazioni criminali. E’ anche di natura estorsiva, a volte è silente, si stenta a riconoscerla. Poi arrivano gli episodi di violenza che ci ricordano che esiste e che non bisogna mai abbassare la guardia”.