Alfredo Picariello – Una gran folla. Composta e silenziosa. Fatta soprattutto di tanti amici e semplici conoscenti. Ma anche le istituzioni non hanno fatto mancare il loro affetto a Matteo Piantedosi. Il capo gabinetto del ministero dell’Interno ha perso il papà, Mario, professore amato e stimato da tutti. Oggi, nella Chiesa del Cuore Immacolato di Maria, l’ultimo saluto. In prima fila il capo della Polizia, Franco Gabrielli, amico di vecchia data di Matteo Piantedosi.
Ed, ancora, il Prefetto Elisabetta Belgiorno, capo Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali, i sottosegretari all’Interno Carlo Sibilia e Nicola Molteni, il Prefetto di Avellino Maria Tirone, i sindaci di Avellino, Benevento e Mercogliano – Festa, Mastella e D’Alessio – il Presidente dell’amministrazione provinciale di Avellino, Domenico Biancardi, il Presidente della Camera di Commercio, Oreste La Stella, il Presidente di Confindustria, Giuseppe Bruno, il direttore generale dell’Asl, Maria Morgante. Fino a qualche ore prima delle esequie, si parlava del possibile arrivo del ministro dell’Interno, Matteo Salvini, il quale, però, non è riuscito a raggiungere Avellino per altri impegni.
In prima fila, oltre Matteo, anche gli altri due figli di Mario Piantedosi, Clementina e Fabio. L’ex professore, che anche dopo la pensione ha continuato con abnegazione i suoi studi e le sue ricerche, è stato tumulato nel cimitero di Pietrastornina, suo paese di origine. Mario Piantedosi è stato per molto tempo anche direttore didattico, sempre vicino ai bisogni degli studenti, molti dei quali oggi erano in Chiesa per l’addio.