“I numeri stanno prendendo il sopravvento sulla tecnica. Mi auguro che al più presto si possa collimare l’aspetto tecnico con quello gestionale perché, in fondo, al tifoso, quello che interessa è la partita, anche se, al giorno d’oggi, sentiamo parlare di plusvalenze ed altro anche dal salumieri”. Parole e musica del noto dirigente di origini avellinesi Luigi Pavarese a proposito del calcio e dei suoi problemi di oggi.
L’ex dirigente di Napoli, Avellino e Torino (solo per citarne alcune), è intervenuto alla presentazione del saggio “Apologia del calcio. Discorso in difesa di un pallone” scritto da Gerardo Nardiello, grande appassionato della pelota, che di mestiere ha provato a fare il calciatore ma poi, forse per fortuna di tutti, ha conseguire la laurea in giurisprudenza presso la Luiss Guido Carli di Roma nel 2017, specializzandosi indiritto societario e amministrativo.
Nardiello conosce alla perfezione le dinamiche irpine. “Qui il calcio non è solo uno sport ma una religione vera e propria. La vera questione che occorre far capire agli italiani che il calcio è una vera e propria industria e che, come tale, deve essere trattato, non è solo un gioco in cui 22 persone corrono dietro a un pallone”.
L’autore, nel suo saggio, ha provato a rispondere alla domande delle domande: perché il calcio sta vivendo un momento di crisi sportiva e finanziaria così profonda e apparentemente irreversibile? Per dare unna risposta a questa domanda, Gerardo Nardiello, immaginando di vestire idealmente i panni di un avvocato che pronuncia un’arringa di fronte a una giuria di milioni di appassionati, accompagna il lettore in un coinvolgente viaggio tra le complessità e le controversie che costituiscono le fondamenta del mondo del pallone.
Servendosi delle proprie conoscenze di diritto e attraverso le parole dei protagonisti, l’autore delinea una fotografia accurata e analitica dei temi d’attualità più caldi e discussi, tra i quali spiccano quelli relativi alla Superlega, al Fair Play Finanziario, ai procuratori sportivi e allo scandalo delle plusvalenze gonfiate, facendo emergere elementi di estremo interesse, raramente affrontati e mai approfonditi dagli organi di stampa.
L’autore, come detto, scardina la comune narrativa che riduce il calcio a un semplice gioco in cui 22 persone corrono dietro a un pallone; dimostrando che questo gioco non è solo il riflesso della cultura e della tradizione di tutto un Paese, ma è anche un importantissimo mezzo di benessere e inclusione sociale per tutti gli italiani, anche per quelli che non seguono o non si interessano affatto di calcio.
Alla presentazione del libro presso il carcere Borbonico, moderata dalla giornalista Fabiana Di Nardo, sono intervenuti anche il direttore sportivo dell’Avellino calcio, Enzo De Vito, e il dottore Gianpaolo Palumbo, presidente regionale della Federazione medico-sportiva italiana.
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