FOTO E VIDEO / Ecco l’Irpinia del futuro, museo e biblioteca 2.0. Biancardi: “Avellino come la grandi capitali europee”

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Alfredo Picariello – Entro l’estate l’Irpinia avrà la biblioteca 2.0. Passato e futuro, tradizione e innovazione si fonderanno alla perfezione grazie al progetto fortemente voluto dall’ammistrazione provinciale di Avellino guidata dal presidente Domenico Biancardi e realizzato da un architetto irpino doc che ha però lavorato e girato il mondo, facendosi apprezzare per le sue doti e la sua professionalità. Stiamo parlando dell’architetto Massimo Russo.

L’idea di fondo della Provincia parte dalla necessità di riqualificare, rifunzionalizzare e rendere più sicura la struttura di corso Europa, aperta al pubblico ormai dal lontano 1913 grazie, in particolare, alla donazione Capone ricca di oltre 30mila volumi. Struttura che è un vero e proprio Palazzo della cultura, grazie anche alla presenza del museo irpino la cui nascita è legata al cavaliere Giuseppe Zigarelli.

Il Palazzo della cultura cambierà volto. “Erano necessari – spiega Biancardi nel corso di una conferenza stampa cui hanno partecipato anche i consiglieri Rosana Repole e Franco Di Cecilia – degli interventi per risolvere i problemi di sicurezza dell’edificio di corso Europa. Come amministrazione provinciale, abbiamo investito un milione e mezzo di euro per rendere il Palazzo più sicuro, per dotarlo di una scala antincendio e di nuovi sistemi antinfortunistici. Questo lavoro è stato possibile anche grazie alla perfetta sinergia e collaborazione istituzionale che abbiamo avuto con il Comune di Avellino, con l’Asl, i vigili del fuoco, la Soprintendenza. Tutti hanno capito quanto era importante per noi questo progetto, quindi quando era possibile, gli iter sono stati velocizzati e ci hanno consigliato quello che dovevamo fare o non fare per mettere in sicurezza l’edificio”.

Il lavoro è stato duro e certosino, museo e biblioteca rappresentano sicuramente un fiore all’occhiello non solo per la città di Avellino ma per tutta l’Irpinia. “Ci è sembrato giusto – prosegue il numero uno di Palazzo Caracciolo – di rendere la struttura anche più moderna, vicina agli standard degli altri Paesi europei e di grandi città italiane. Abbiamo pensato soprattutto ai giovani, i quali hanno bisogno di avere contatti veri e concreti con il Palazzo della cultura. Anzi, questo progetto deve essere uno stimolo per tutti loro. Abbiamo seguito gli esempi di capitali europee dove la cultura è in fermento. Se un giovane si reca presso la biblioteca, deve aveve anche la possibilità di prendersi un caffè, fare una pausa, fare colazione. I giovani devono poter avere la possibilità di socializzare, condividere, scambiare opinioni. La struttura dovrà essere aperta fino a tarda sera”.

Proprio la creazione del bar, in passato, ha creato qualche polemica. Ma il presidente dell’amministrazione provinciale non le manda di certo a dire. “A queste persone, subito dopo il covid, regalerò dei biglietti per farsi un bel viaggio in Europa. Avranno così la possibilità di vedere da vicino come sono fatte le biblioteche e cosa vogliono veramente i giovani. Credo che qualcuno sia rimasto un po’ indietro, è meglio che si aggiorni”.

Sui tempi, Biancardi si dice ottimista. “Il progetto per gennaio andrà in gara, quindi i lavori dovrebbero iniziare tra la fine di febbraio e gli inizi di marzo”. Pandemia e tutto il resto permettendendo, il “nuovo” Palazzo della cultura di Avellino potrebbe vedere la luce in estate.

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