FOTO E VIDEO / “Danni economici notevoli, agricoltori sfiduciati”. Sindaci irpini e Coldiretti in piazza per “sfidare” i cinghiali

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Alfredo Picariello – In una provincia che perde così tanti giovani, non ci possiamo permettere il lusso di creare un clima di sfiducia, che già c’è, anche tra gli agricoltori. Il sindaco di Cassano Irpino, insieme a circa 50 fasce tricolori dell’Irpinia, è in piazza a sfidare il caldo. Descrive bene la situazione che sta vivendo questa categoria di lavoratori, scoraggiati non solo per la contingente situazione economica derivante dalla pandemia, ma anche da un’altra emergenza che, ogni anno, si fa sempre più difficile: l’invasione dei cinghiali.

Secondo Coldiretti, “la situazione è diventata insostenibile nelle campagne con danni per almeno 200 milioni di euro all’anno alle produzioni agricole ma viene compromesso anche l’equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali in aree di pregio naturalistico con la perdita di biodiversità sia animale che vegetale”.

Anche ad Avellino, come in tutta Italia, è andata in scena la protesta, pacifica, degli agricoltori. La mobilitazione, partita da piazza Montecitorio a Roma, ha coinvolto le principali città, da Milano a Napoli, da Torino a Bologna, da Palermo a Cagliari, da Bari a Bologna e in tutti i capoluoghi di regione.

In Campania la Coldiretti ha presidiato tutti i capoluoghi, a partire da palazzo Santa Lucia a Napoli ed in contemporanea nei pressi delle Prefetture di Avellino, Benevento, Caserta e Salerno. Al presidio presso la sede della Giunta Regionale hanno partecipato il presidente regionale di Coldiretti Gennarino Masiello e il direttore Salvatore Loffreda. È intervenuto l’assessore regionale all’Agricoltura Nicola Caputo, che ha condiviso la battaglia di Coldiretti, prendendo l’impegno di convocare urgentemente un tavolo sulla legge regionale, che affronti in maniera decisa l’eccesso di proliferazione.

Nel capoluogo irpino hanno partecipato, come detto, oltre 50 sindaci con tanto di fasce tricolori. Una piazza colorata, con i cartelli più disparati. “Città e campagne unite contri i cinghiali” era quello più gettonato. E poi: “Dopo il covid la peste dei cinghiali”, “Difendiamo il nostro territorio”.

I branchi – sottolinea la Coldiretti – si spingono sempre più vicini ad abitazioni e scuole, fino ai parchi dove giocano i bambini, distruggono i raccolti, aggrediscono gli animali, assediano stalle, causano incidenti stradali con morti e feriti e razzolano tra i rifiuti con pericoli per la salute e la sicurezza delle persone. E’ dunque arrivato, insomma, il momento di agire.