Alfredo Picariello – La bretella di piazza Castello, che collega via Circumvallazione a Corso Umberto I, rende finalmente giustizia anche al Teatro “Carlo Gesualdo” di Avellino, in particolare alla sua esedra. Dopo 9, lunghi anni, il Massimo del capoluogo finalmente respira, così come potrebbe tornare a respirare anche il commercio della zona.
Alle 10.55 in punto, la prima auto ha attraversato l’arteria ed un mezzo incubo è terminato. “Oggi è una giornata importante per Avellino, cominciamo a restituire una delle piazze più amate agli avellinesi”. Lo dice l’assessore ai Lavori Pubblici. Antonio Genovese forse è memore di quanto pulsava in passato quell’agorà. Come dimenticare, ad esempio, il “Karaoke” di Fiorello oppure il concerto dei Pooh.
La bretella è una buona valvola di sfogo ma, di fondo, l’obiettivo sembra essere unico. “Immagino piazza Castello tendenzialmente pedonale”, afferma il sindaco Festa. “Il nostro intento è farne una piazza godibile, non a casa impediamo il parcheggio delle auto sotto l’esedra”.
L’auspicio maggiore è che non debbano passare altri nove anni per vedere piazza Castello completa. “Attendiamo l’autorizzazione della Soprintendenza”, dice il primo cittadino.
“Poi concordemo con l’impresa il cronoprogramma dei lavori, ma l’appalto è stato affidato ed il progetto già c’è”. Il progetto prevede la riqualificazione dell’antico maniero, la pavimentazione e zone verdi per la restante parte della piazza. “Avremo un centro storico pulsante”, sottolinea il sindaco. “Vorrei ricordare, infatti, lo stanziamento di un milione di euro per rimettere a posto Corso Umberto”.