FOTO E VIDEO / A Mercogliano il presepe di Papa Francesco. “Fa ritorno a casa. Un messaggio di speranza per tutta l’Irpinia”

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Alfredo Picariello – I personaggi sono alti due metri. Maestosi, rendono l’atmosfera ancor più bella e, soprattutto, natalizia. Ce n’è davvero bisogno, in tempi così difficili, tempi di pandemia. Da Roma a viale san Modestino, “il presepe del Papa finalmente ritorna a casa”, spiega Vittorio D’Alessio, sindaco di Mercogliano. Da domenica 13 dicembre, fino al 6 gennaio, il presepe di Montevergine sarà nella cittadina alle falde del Partenio. In un tempo, quello di oggi, in cui tutto è statico, l’opera sarà “diffusa”. Parte dalla villa comunale e, in una sorta di pellegrinaggio lungo viale san Modestino, arriverà nel piazzale della Funicolare. Sette le soste. Nell’opera, infatti, alla tradizionale scena della Natività e dell’adorazione dei Magi, sono state aggiunte figure presepiali che rappresentano le sette opere della Misericordia.

“Il presepe fa ritorno da mamma Schiavona”, sottolinea D’Alessio. “Ringrazio l’Abate di Montevergine. Lanciamo un messaggio importante che possa illuminare di speranza non solo Mercogliano ma tutta l’Irpinia”.

La luce dell’opera ha “riscaldato”, nel 2017, le menti ed i cuori dei fedeli di tutto il mondo. Nel Natale di tre anni fa, il presepe di Montevergine è stato esposto in Vaticano, in piazza San Pietro. L’anno dopo fu installato ad Assisi, davanti al sacro convento di San Francesco ed infine, lo scorso anno, a Teggiano. Il presepe, realizzato in stile settecento napoletano, è ispirato al testo “Misericordiae Vultus” di Papa Francesco: appartiene all’Abbazia di Montevergine.

“Oggi sono molto emozionato”, ha detto il primo cittadino di Mercogliano nel corso della presentazione dell’evento che si è tenuta presso l’Abbazia di Loreto. “Ricordo ancora il lavoro di tre anni fa, quando tutta la comunità di Mercogliano si unì per raggiungere l’obiettivo di portare il presepe dal Papa. Il ritorno dell’opera in loco è un premio importante per tutta l’Irpinia”.

“Abbiamo bisogno di ritrovarci, di fermarci e di raccontare. Questo Natale sarà diverso, ma il filo conduttore deve essere quello del racconto. Il ritorno del presepe nel luogo in cui è nato, rappresenta un segnale di ripresa. Ci dice che niente è finito e che dobbiamo riprendere il nostro cammino”. Anche l’Abate di Montervegine, Padre Riccardo Guariglia, sembra emozionato. “Quest’anno vivremo un Natale di speranza, il covid ci ha cambiati, ci ha segnati profondamente, però forse ci può essere utile a rimettere un po’ di ordine nelle nostre vite, facendoci capire quali sono i veri valori. Quello che auspichiamo maggiormente è la pace interiore”.

“Dio – dice ancora l’Abate – non ci abbandona; Dio ci accompagna, anche adesso, in questo periodo di prove su prove. In questo momento, è importante per noi ancorare i nostri cuori alla speranza che abbiamo in Gesù Cristo”.

Il ritorno del Presepe a Roma è frutto di un’opera collettiva. Oltre alla sinergia tra Abbazia e Comune, fondamentale è stato anche l’apporto delle varie associazioni presenti sul territorio. Dalla Pro Loco, presieduta da Stefania Porraro, alla Misericordia del Partenio, passando per “Mercoyoung”, “La Zeza”, “A ‘ Lumanera”, “Amos”, Castellarte, Amdos Mercogliano ed altre ancora.

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