42 anni di vita non possono finire così, con un semplice colpo di seghe ed accette. Il cedro libanese di via San Francesco d’Assisi ad Avellino – dalle parti dell’Asl per intenderci – bello ed imponente, è un pezzo di storia del capoluogo irpino e non può andare giù dall’oggi al domani.
Almeno per oggi, il cedro è salvo, perché il taglio, predisposto ed ordinato dal Comune, è stato bloccato da un gruppo di residenti della zona e da Legambiente. Ma la questione è complicata, perché dell’albero sono comproprietarie 34 famiglie, di cui circa una ventina è favorevole all’abbattimento. Dicono per motivi di sicurezza, ma ci sono perizie di agronomi secondo le quali il cedro può essere salvato senza che venga buttato giù.
Questa mattina, poco dopo le 7, la ditta incaricata del taglio dell’albero, è arrivata puntuale sul posto, “scortata” dalla polizia. I residenti e Legambiente hanno spiegato le loro ragioni.
Ragioni anche sentimentali, se vogliamo, ma non solo.”Ero piccolino e ricordo bene quando è stato piantato quest’albero – afferma Gianluca Troncone, residente in via San Francesco d’Assisi e comproprietario del cedro – . E’ successo a cavallo del terremoto, quindi parliamo di un albero che ha 42 anni di vita. E’ di grosso fusto e non ha mai dato problemi, è un bellissimo esemplare. Noi lo vogliamo salvare a tutti i costi, gli altri comproprietari affermano che metterlo in sicurezza costi più che abbatterlo. Quindi è una questione meramente economica”.
“Speriamo non venga messo giù, se si dovesse optare per il contrario, siamo pronti ad ulteriori atti legali a tutela del nostro diritto di proprietà e del nostro albero, importante per l’ecosistema di tutta la città. Questo esemplare ci fu donato dalla Forestale di Bagnoli Irpino, andarono i condomini a prenderlo con le auto. Sarebbe un delito abbatterlo”.
“Chiediamo a tutti i condomini di ragionare tutti insieme sul futuro del cedro”, afferma Antonio Dello Iaco di Legambiente, giovane ma molto determinato, che di buon mattino era in strada per salvare l’albero. “Si può tranquillamente mettere in sicurezza senza tirarlo già, allargando l’aiuola e mettendo dei tiranti. L’albero non è malato. La palla ora è nelle mani dei condomini, speriamo di salvarlo”.