FOTO/ Coronavirus e burocrazia stanno mettendo in ginocchio l’Irpinia del lavoro. In piazza la rabbia Ugl

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Ugl in piazza

Alpi – Il sit in è pacifico, tra piazza Libertà e la Prefettura. Le normative anti-contagio vengono rispettate alla perfezione nello slargo del capoluogo irpino, prima di salire a palazzo di Governo per incontrare il Prefetto Paola Spena.

In piazza c’è la rabbia di tante persone e di quelle famiglie che, in questo momento storico, stanno facendo i conti con pesanti difficoltà economiche, conseguenza della chiusura delle attività e dell’assenza di lavoro. Ad aggravare la situazione è l’agonizzante attesa della cassa integrazione, una vera e propria chimera per molti. La loro disperazione è scritta anche sui cartelli che espongono.

“Sono tutte famiglie monoreddito, quindi anche loro hanno bisogno di un sostegno, così non possono più andare avanti”, dice Antonio Davidde, segretario Teziario Ugl.

“È una vergogna che, molti lavoratori, sono ancora in attesa della cassa integrazione e, da tre mesi, senza stipendio, fanno i conti con lo spettro della povertà. Molte di queste famiglie in attesa di Cig sono anche monoreddito. Tanti settori, come quelli delle mense scolastiche o delle ditte di pulizia, sono stati totalmente affossati dal lockdown”, spiega Costantinos Vassiliadis, segretario provinciale dell’Ugl Avellino. “E’ triste assistere a questo scempio, basta burocrazia, il Prefetto ci aiuti. Non si possono rimanere sole queste famiglie”

“Senza un sostegno economico concreto ed immediato non si va da nessuna parte, molte imprese o attività commerciali molto probabilmente non avranno la forza di rialzarsi in questa fase e, molti lavoratori, resteranno senza un reddito”.