La pace ha mille colori e si può declinare in tante lingue ed in tante forme. Lo sanno bene le docenti e gli alunni della scuola primaria “Madre Teresa di Calcutta” e della scuola dell’Infanzia Rione Parco, ad Avellino. Non accettano questa sporca guerra che Putin e la Russia hanno scatenato contro l’Ucraina. Ed oggi lo hanno “gridato” in più modi. Colorando l’area esterna del plesso di via Rotondi.
Dapprima una marcia silenziosa, un momento intenso di “raccoglimento” e di riflessione. Insieme, bambini più piccoli ed un po’ più grandi, “scortati” dalle docenti, sotto lo sguardo attento delle famiglie, dei genitori. Poi, la voglia di pace “comunicata” con le poesie, i canti. L’emozione corre lungo la schiena di tutti i presenti: un piccolo, grande seme di solidarietà, soprattutto verso i bambini ucraini, quelli che, putroppo, questo conflitto lo patiscono di più.
“Il nostro intento – spiega Mirella Guerriero, insegnante coordinatrice del plesso di scuola primaria “Maria Teresa di Calcutta” – è quello di inculcare, sin dalla tenera età, i valori della pace, della fratellanza e del rispetto tra i popoli. Tutto questo che sta accandendo i bambini fanno fatica a comprenderlo, ad accettarlo”.
“Abbiamo messo in campo anche interventi molto pratici, i bambini questa settimana hanno rinunciato a qualcosa di bello, di buono, di ludico, per poterlo poi convertire in offerta monetaria. Hanno così riempito un salvadanaio per poter aiutare i loro fratelli ucraini, i loro coetanei”.
I colori blu e giallo, i colori dell’Ucraina, sono predominanti. Sui cartelloni, scritte di pace.
“I bambini – sottolinea Mirella Guerriero – davvero non capiscono perché al giorno d’oggi possano ancora scoppiare delle guerre. Non lo capiscono soprattutto dopo aver vissuto, in maniera intensa, la giornata delle Memoria, il ricordo delle Foibe. Non accettano che una sola persona possa provocare morte, sofferenza. Dal canto nostro, cerchiamo di infondere messaggi di pace e serenità, dicendo loro che si interverrà in maniera pacifica per far finire al più presto questo conflitto”.