FOTO / Caro-bollette, i commercianti si ricompattano: “Marceremo su Roma”. Con loro anche le istituzioni

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Aumento delle bollette ma anche delle materie prime. La piazza antistante la chiesa di San Ciro, sotto lo sguardo attento del parroco padre Luciano, ribolle di rabbia e di preoccupazione. Tra commercianti e semplici cittadini, sono circa 100, pronti a “studiare” la mossa migliore per portare alla ribalta tutta la loro disperazione. Un dato nuovo ed elemento positivo c’è: gli esercenti di Avellino si sono ricompattati. Almeno fino a ieri, infatti, sembravano camminare in ordine sparso.

Da un lato, gli imprenditori che si sono ritrovati oggi, dall’altro i panificatori che, domani mattina, manifesteranno davanti alla Prefettura. Sembrava rottura, anche perché c’era il sospetto che la Confcommercio appoggiasse solo la protesta dei panificatori. Grazie a Dio, è arrivato il chiarimento tra gli organizzatori dell’incontro di oggi ed il direttore Ascom. E la partecipazione odierna di Oreste La Stella è stata importante. Ha amalgamato l’ambiente ed ora l’impressione è che si prosegua avanti tutti insieme.

Lo stesso La Stella è stato chiaro: “La situazione è drammatica per tutti. Se vogliamo davvero che le cose migliorino, dobbiamo essere di più, sempre di più, la piazza di oggi si deve allargare, dobbiamo fare massa critica e portare alla ribalta nazionale il nostro grido d’aiuto. Il rischio concreto è che domani mattina tante saracinesche dei negozi di Avellino non si alzeranno più. Tra poco, saremo tutti percettori del reddito di cittadinanza. Dobbiamo farci sentire a Napoli ma soprattutto a Roma, è il governo nazionale che deve intervenire al più presto. Dobbiamo protestare, compatti, ma senza violenza, in maniera civile. Da qui a sette giorni, questo gruppo si deve allargare. Tutti dobbiamo scendere in piazza, la città intera è in ginocchio, anche le famiglie. Quindi deve essere una protesta massiccia”.

Il direttore della Confcommercio ha anche chiarito la posizione dell’associazione sulla protesta dei panificatori. “Il pane è un bene di prima necessità, quindi il passaggio in Prefettura per la panificazione è obbligato”. La Stella, anzi, ha invitato una delegazione dei commercianti presenti oggi, a partecipare anche alla protesta di domani mattina.

Gli esercenti di Avellino non sono soli. Oggi erano presenti anche rappresentanti di Ariano Irpino ed Aiello del Sabato. E poi, in prima linea, il sindaco del capoluogo Gianluca Festa ed il vicesindaco, nonché assessore alle Attività Produttive Laura Nargi. Ci mettono anche la loro faccia e sposano la causa. Martedì pomeriggio le porte del Comune saranno aperte ai commercianti, per approfondire ancor meglio i modi ed i tempi di una manifestazione che deve tenersi quanto prima.

“Il Governo ci deve mettere i soldi, altrimenti non si va da nessuna parte: oggi l’amministrazione comunale non può fare nulla e non può promettervi nulla, altrimenti vi prenderebbe solo in giro. L’unica cosa certa è che siamo e saremo al vostro fianco”, ha detto il sindaco. Pochi i politici presenti, tra questi il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Vincenzo Ciampi, e Maura Sarno. E’ intervenuto anche l’avvocato Massimo Passaro.

Ciampi ha portato tutta la sua solidarietà: “Sono figlio di commercianti e mi rendo perfettamente conto della situazione che state vivendo. Non saremo insensibili al vostro grido di dolore ma non dobbiamo esasperare i toni. Protestare sì, ma in maniera civile”.

L’ipotesi della “serrata” generale ha perso consistenza. Si potrebbe ipotizzare di farla ma solo per un giorno, altrimenti sarebbe un ulteriore danno per i commercianti. “Oggi ci siamo resi conto che Avellino è pronta a scendere in piazza”, dice Carmine Gaeta, parrucchiere della zona e tra i promotori dell’iniziativa. “Siamo pronti ad organizzare una manifestazione di protesta, anche a dormire in strada, a bloccare l’autostrada oppure a marciare su Roma. Siamo disperati, questo lo devono capire tutti, non ce la facciamo più: stiamo per morire”.

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