Due ore di ricerche senza sosta, senza fermarsi un attimo. Una “battuta” ben circoscritta, in zone prestabilite, come se già sapessero dove cercare e cosa cercare. Alle 8.30 di questa mattina, nei pressi della stazione ferroviaria di Prata Principato Ultra, i carabinieri si sono sistemati, pronti scandagliare i binari. Con loro i carabinieri forestali con tanto di drone.
Poco dopo sono arrivati sul posto anche i vigili del fuoco. Uno scambio di battute e via. Dopo un anno e mezzo dalla scomparsa, oggi carabinieri e caschi rossi hanno cercato in lungo e in largo il corpo senza vita di Domenico Manzo, 71enne, scomparso di casa la sera dell’8 gennaio 2021. L’ultima volta che è stato visto, è stato nei pressi della stazione di Prata.
La vegetazione fitta e la boscaglia hanno reso le ricerche un po’ più difficili. Ma nessuno si è dato per vinto e, in più punti, si è approfondito. Più volte ci sono state delle soste perché i carabinieri hanno ritrovato degli indumenti, anche delle scarpe, che si spera possano tornare utili al prosieguo delle indagini.
Ad un certo punto, dopo circa un’ora e 600 metri di “marcia”, i carabinieri, dai binari, sono risaliti nella zona “Fontana del Prete”. Stando ad indiscrezioni, in questa zona, quella sera, si sono notati movimenti strani di macchine. Il tutto ripreso dalle telecamere.
Dopo aver perlustrato “Fontana del Prete”, ritorno alla stazione per muoversi in direzione Basilica dell’Annunziata. Qui altre ricerche per circa 30 minuti.
Ora si attende di capire se gli indumenti ritrovati, siano proprio di Mimì. Questa mattina, a seguire tutte le operazioni, la maggior parte dei familiari di Manzo, accompagnati dal loro legale di fiducia, l’avvocato Federica Renna.
“Siamo contentissimi, finalmente le ricerche sono riprese, speriamo si trovi qualcosa di utile e interessante, qualche indizio, anche se è passato tempo”, afferma Mena, una delle sorelle di Domenico Manzo.
“Se ritrovano il corpo di nostro fratello almeno possiamo dargli una degna sepoltura”, aggiunge un’altra sorella, Lucia. L’ottimismo è sui volti di tutti, anche del fratello Emilio e della figlia Romina.
“Per noi sarebbe molto indicativo trovare qualcosa, anche un semplice indumento”, spiega l’avvocato Renna. “Probabilmente ci sono nuovi indizi che hanno portato gli inquirenti a fare ricerche precise in una zona precisa, speriamo ci sia una svolta, noto molto interesse della Procura. Negli ultimi mesi si è battuta una pista in particolare, sono state visionate nuovamente delle telecamere che non erano state attenzionate in maniera precisa. Si vedono dei movimenti soprattutto nei minuti della scomparsa di Mimì, movimenti che per gli inquirenti vanno chiariti. Questi movimenti, probabilmente, hanno indotto ad effettuare nuove ricerche in queste zone”.